L’età moderna è rappresentata dallo sviluppo di uno degli oggetti più utilizzati, l’automobile. Nel 1896 quando il mondo iniziava a scoprire le automobili: sulle strade in circolazione non tenevano in considerazione la sicurezza. Con l’avvento delle auto, si sono verificati anche numerosi incidenti stradali. Eppure, qual è stato il primo incidente automobilistico della storia?
Dalle carrozze alle automobili
Il principale mezzo di trasporto fino all’inizio del XIX secolo era la carrozza trainata da cavalli. All’inizio le carrozze potevano trasportare 2 o 4 persone, e nel tempo l’evoluzione del trasporto ha fatto sì che il tram potesse trasportare un numero di decine e persino centinaia di passeggeri.
Per la maggior parte della storia umana, le strade non avevano bisogno di segnaletica orizzontale perché la maggior parte delle persone era solita camminare o usare le carrozze. Tuttavia, l’invenzione dell’automobile, dei camion o dell’autobus ha portato alla creazione di un fattore di rischio per l’uomo. Incidenti e persino morti si sono verificati semplicemente perché le persone non sapevano dove e come guidare.
Il primo incidente automobilistico della storia
La prima vittima di un incidente stradale fu Mary Ward il 31 agosto 1869. La donna di origine irlandese viaggiava insieme al marito su un veicolo sperimentale quando cadde dal sedile della macchina mentre percorreva una curva. Venne schiacciata dalla ruota del motore che l’ha uccisa sul colpo.
Primo pedone coinvolto in un incidente automobilistico
Bridget Driscoll fu la prima vittima a causa di un incidente stradale che coinvolse un pedone. Il 17 agosto 1896, la donna si trovava insieme a sua figlia e stavano attraversando una trafficata via della capitale britannica, quando venne investita da un’automobile della Motor Company. Bridget morì sul colpo e quello oltre ad essere il primo incidente automobilistico riguardante un pedone fu anche il primo incidente mortale in Gran Bretagna.
L’automobilista di nome Arthur James Edsall stava effettuando un giro dimostrativo e, secondo i testimoni, viaggiava ad una “velocità pazzesca” di circa 13 km/h. Dopo l’incidente l’autista, affermò che la sua velocità non superava i 6,4 chilometri orari. La sua passeggera, Alice Standing tuttavia dichiarò che l’uomo aveva modificato il motore per permettere all’auto di viaggiare ad una velocità elevata; un tassista però esaminò la macchina e dichiarò che questa non sarebbe mai stata in grado di superare le 4,5 miglia orarie. Dopo un’inchiesta durata sei ore, la giuria ha emesso il verdetto di “morte accidentale” e nessuno è stato ritenuto responsabile.
L’invenzione delle corsie di circolazione
Nel 1917, June McCarroll si stava dirigendo a lavoro con la sua automobile quando venne mandata fuori strada a causa di un camion che procedeva in senso opposto ad una velocità elevata. La donna ebbe l’idea di dipingere una linea bianca in mezzo alla strada per separare le corsie di traffico evitando così il rischio che succeda anche ad altre persone. Poiché le autorità non risposero mai alla sua proposta, la donna inizialmente dipinse una striscia bianca lunga 2 miglia che passava davanti alla sua abitazione; successivamente con l’aiuto del Club delle donne della sua località, lanciò una campagna di lettere a livello statale con la proposta di dipingere le strade. Nel 1924 l’idea fu adottata dalla Commissione delle autostrade californiane e furono dipinti ben 5.600 km.