Nel bene e nel male, Internet ci ha portato un accesso permanente e immediato a tutte le immagini di nudo che ci sono state e che ci sono 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Per l’adulto e l’adolescente del ventunesimo secolo è francamente difficile immaginare l’esistenza di un mondo precedente, in cui il nudo non era solo un’altra risorsa quando si trattava di attirare l’attenzione.
Eppure, quel mondo esisteva e uno dei settori in cui possiamo osservare meglio come la nostra società è stata trasformata è il cinema. La presenza di materiale esplicito sul grande schermo si è evoluto nel corso degli anni; passando dall’inutile modestia dell’inizio all’inutile esibizionismo del mondo moderno. Ma qual è stata la prima scena di nudo della storia?
Il primo nudo… e il primo orgasmo
Il primato per il primo film che ritrae il nudo spetta all’Idolo infranto, un film italiano del 1913. Si trattava di una scena girata nello studio di un artista, in cui compariva la modella nuda, Francesca Bertini. Nonostante questo, quello che per molti è il film che ritrae il primo nudo al cinema, è stato interpretato dall’attrice viennese Hedy Lamarr (1914 – 2000) nel film del 1933 Ecstasy. Girato in Cecoslovacchia e diretto da Gustav Machatý nel 1933, il film narra la relazione adultera di una bella giovane donna sposata con un uomo anziano impotente. Lamarr, il cui nome di nascita era Hedwig Eva Maria Kiesler, appare mentre nuda mentre nuotava in un fiume per 10 minuti e quasi altrettanti minuti correndo attraverso una foresta. Era anche la prima volta su uno schermo che una donna simulava di avere un orgasmo.
Nonostante le critiche religiose e l’indignazione dei più puritani, il film ebbe un grande successo commerciale in quei paesi dove poteva essere visto senza censura e catapultò alla fama l’attrice Hedy Lamarr, che iniziò una carriera a Hollywood.
Tre anni fa, in occasione della 76esima Mostra del Cinema di Venezia, la Cineteca di Praga (Národní Filmonvý) ha restaurato digitalmente quel film in 4K. Tuttavia, è stata necessaria una ricostruzione dell’originale in lingua ceca, di cui non è stata conservata alcuna copia. I restauratori hanno cercato di ottenere “una versione del film che fosse il più fedele possibile all’originale” (in ceco). E per questo hanno usato le immagini dei nastri doppiati in altre lingue.
La vita di Hedy Lamarr
Figlia di una coppia ebrea dell’Europa centrale, suo padre era un banchiere e sua madre una pianista, si distingueva fin dall’infanzia per la sua intelligenza. Iniziò a studiare ingegneria all’età di 16 anni, ma tre anni dopo, nel 1933, lasciò la carriera attratta dalla sua vena artistica, e iniziò nel teatro berlinese come allieva del regista Max Reinhardt.
La sua vita è stata un’avventura infinita, perché dopo aver girato il film Ecstasy, si sposò con il magnate dell’industria delle armi Friedrich Mandl, anche lui ebreo ma fornitore di armi per Hitler e Mussolini. Mandl era così geloso che cercò di procurarsi tutte le copie del film in cui Hedy apparve completamente nuda e la sottopose a una sorveglianza costante, praticamente chiusa in casa.
Allo stesso tempo, Hedy approfittò del suo semi-clausura per continuare i suoi studi di ingegneria e usare la sua intelligenza per ottenere dai clienti e dai fornitori di suo marito i dettagli della tecnologia e delle armi del tempo. Decise poi di fuggire a Londra e dal primo marito, che, secondo lei, era diventato un po’ troppo nazista, cosa che a Hedy piaceva proprio. Successivamente ebbe altri cinque mariti e innumerevoli amanti.
A Londra incontrò il produttore Louis B. Mayer, che la portò a Hollywood, dove girò quasi quaranta film, diventando una stella del mondo cinematografico. Venne definita come la donna più bella del cinema di tutti i tempi. Fu anche in grado di ideare e brevettare, negli anni ’40, la tecnica della commutazione di frequenza, che ha ripristinato la fama negli ultimi anni della sua vita.
Nel 1962, il sistema di Hedy venne installato su tutte le navi che partecipano al blocco di Cuba. Questa tecnologia, messa a punto dalla diva viennese, è stata utile per i telefonini che usiamo tutti i giorni e in genere per tutte le tramessioni senza filo. Fino a oggi sembra che più di un migliaio di brevetti registrati, hanno come base l’idea di Hedy Lamar.