Ultimamente, sul web troviamo diverse immagini e articoli sulla principessa Qajar di Persia. Viene presentata come una donna paffuta con i baffi e l’unibrow, che rappresentava un vero standard di bellezza in quegli anni. Inoltre, si dice che ci furono ben 145 uomini dell’alta nobiltà a farle da corte e che 13 di loro si siano suicidati dopo essere stati rifiutati dalla donna ma questo non sappiamo se sia vero dato che non ci sono prove a dimostrare tali fatti.
L’impero persiano era uno dei più grandi imperi della storia umana, che si estendeva attraverso il territorio dell’attuale Iran, Afghanistan, Tagikistan, Pakistan e parte dell’India settentrionale. Le immagini che fanno il giro del web, ritraendo la principessa Qajar di Persia, sono vere solo a metà, perché in esse appaiono due donne diverse e i dati storici raccontano una storia completamente diversa.
La verità sulle principesse Qajar di Persia
La leggendaria principessa Qajar presentata in diverse immagini ha ingannato molte persone, perché gli storici hanno scoperto che in queste foto ci sono due ragazze reali del XIX secolo. Entrambe le donne catturate nelle immagini erano principesse durante la dinastia persiana Qajar, che durò dal 1789 al 1925.
Entrambe le ragazze erano principesse del diciannovesimo secolo, figlie di Naser al-Din Shah Qajar. Gli scacchi hanno sviluppato un’ossessione per la fotografia in tenera età, motivo per cui ci sono così tante foto delle due sorelle.
Esmat al-Dowleh, figlia di sposò quando aveva circa 13 anni. Nel corso della sua vita, imparò a suonare il pianoforte e fare ricami da un insegnante di francese. Suo padre si fidava talmente tanto di essa da darle la responsabilità di servire e prendersi cura di tutte le mogli dei diplomatici europei che lo venivano a trovare.
La sua sorellastra minore, Taj al-Saltaneh, era la 12a figlia di Naser al-Din Shah Qajar. La principessa si è fatta un nome come scrittrice femminista e memorialista che ha combattuto per i diritti delle donne. Nel 1910, è stata una delle fondatrici di una società per la libertà femminile chiamata “Anjoman Horriyyat Nsevan”, volendo l’eliminazione dell’hijab, il velo islamico che le donne sono tenute a indossare. Difatti lei fu una delle prime donne ad abbandonare lo hijab e ad indossare abiti occidentali.
Si sposò all’età di 13 anni con Hassan Khan Shojah al-Saltaneh, ed ebbero quattro figli. Taj al-Saltaneh divorziò dal marito, diventando una delle prime donne della famiglia reale a divorziare. Scrisse il libro di memoria della dinastia di Qajar: “Crowning Anguish: Memoirs of a Persian Princess from the Harem to Modernity”.
Donna baffuta, sempre piaciuta
Secondo i dati storici, in Persia, la donna con i baffi era il sogno di qualsiasi uomo. D’altra parte, le signore erano pazze per gli uomini che non avevano la barba. Questa situazione unica durò per tutto il diciannovesimo secolo. Le cose cambiarono quando i Persiani iniziarono a viaggiare in Europa e si adattarono ad altre culture. Successivamente, tornarono nell’impero persiano e imposero una nuova moda. Queste principesse del Qajar sono la prova che la bellezza non viene sempre definita dalle apparenze. Difatti ai loro tempi, non erano belle o gli unibrow. Ma per tutto il coraggio che mostrarono come donne.