Babbo Natale è il personaggio più amato e atteso nel mese di Dicembre. Felicità, gioia e magia definiscono l’atmosfera speciale e lo spirito natalizio. Le vacanze invernali hanno un’importanza particolare e occupano un posto speciale nella nostra anima. Per i bambini questo è forse il momento più importante dell’anno e, per sua natura, ha un impatto emotivo particolare, influenzando lo sviluppo dei più piccoli. Ma com’è nato il mito di Babbo Natale?
Babbo Natale: le origini e la leggenda
È logico chiedersi come Babbo Natale sia diventato un fenomeno globale, accettato da tante culture diverse, che ha generato all’incirca le stesse tradizioni e usanze e che durano da secoli. Non tutti sanno però che dietro la figura più significativa del Natale si nasconde quella di un uomo realmente esistito. Il mito di Babbo Natale infatti nasce dalla leggenda di San Nicola che tradizionalmente si festeggia la notte tra il 5 e il 6 dicembre, data della sua morte, nell’anno 352.
Da San Nicola a Babbo Natale
San Nicola, un vescovo greco che visse nel IV secolo in un luogo chiamato Myra in Asia minore, l’odierna Turchia. Era un uomo molto ricco perché i suo genitori morirono quando era giovane e gli lasciarono molti soldi.
Si narra che San Nicola salvò dalla prostituzione tre sorelle poverissime. Il padre aveva già pensato di spingerle alla dissolutezza, e quando San Nicola sentì la storia, nel cuore della notte, si precipitò ad aiutare le ragazze e gettò dalla finestra un pacchetto di monete d’oro. Le monete precipitarono però negli stivali posti vicino alla porta, e da qui nasce l’usanza di deporre i doni in questo modo. Il giorno dopo, l’uomo stupito ringraziò Dio e continuò a chiedersi chi fosse il suo benefattore. Con il denaro ricevuto l’uomo fece sposare le tre figlie.
Durante il Medioevo, il carattere anonimo di questi gesti avrebbe ispirato le persone a scambiarsi doni nel giorno del santo (6 dicembre). L’usanza è ancora diffusa nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e alcune parti dell’Italia. I bambini buoni ricevono regali nelle loro scarpe. Queste celebrazioni successivamente hanno dato origine al mito e al nome di Santa Claus, nei vari Paesi.
É convenzione comune considerare il vescovo greco come il più attendibile precursore di Babbo Natale proprio perché San Nicola aveva una lunga barba e indossava una tunica rossa: fino a pochi decenni fa nel Nord Europa, dal Belgio all’Olanda fino a Germania e Austria, Santa Claus veniva rappresentato con la divisa da vescovo.
Il Babbo Natale moderno
Babbo Natale che conosciamo oggi è molto più recente ed è la rappresentazione di un personaggio britannico che risale al XVII secolo. Le illustrazioni dell’epoca lo descrivono come un uomo piuttosto barbuto e corpulente, vestito con una tunica verde lunga ornata di pelliccia. Quest’ultimo rappresentava lo “spirito del Natale” e avrebbe ispirato il famosissimo “Canto del Natale” di Charles Dickens. Inoltre il nome Santa Claus ha origine da Sinterklaas, nome olandese del personaggio fantastico che deriva da San Nicola, che viene chiamato anche Sint Nicolaas; questo spiega anche l’esistenza di diverse varianti inglesi del nome (Santa Claus, Saint Nicholas, St. Nick).
Sinterklaas è un santo, protettore dei bambini e viene con la barba bianca e un cappello rosso. In Olanda, viene festeggiato il 5 dicembre, e porta regali ai bambini buoni lasciandoli dentro le scarpe.
Il padre di Babbo Natale
Una parte fondamentale nella trasformazione di San Nicola in Babbo Natale va a Clement Clarke Moore, che nel 1823 scrisse la poesia A Visit from St. Nicholas dove vengono rappresentati alcuni dettagli che fanno parte del folklore legato a Babbo Natale come le renne, la sua risata e il sacco pieno di giocattoli. Nel Natale del 1862, sulla rivista statunitense “Harper’s Weekly” il vigniettista Thomas Nast raffigurò per la prima volta Babbo Natale con una giacca rossa, la barba bianca e i stivali.