L’espressione “toccare ferro” è un modo di dire abbreviato dell’espressione “toccare un ferro di cavallo” che viene usata per allontanare la sfortuna. In Italia, toccare ferro è il gesto scaramantico per eccellenza ed è un’usanza che risale al Medioevo legata ai ferri di cavallo. In tanti Paesi nordici ed in Inghilterra, si dice “toccare legno”, altro detto dalle molteplici origini.
L’origine del modo di dire
In antichità, il ferro veniva estratto dalla Terra per tanto era visto come “figlio” della Madre Terra, solido e resistente veniva considerato ideale contro il malocchio. La tradizione più famosa legata al ferro contro il malocchio, riguarda un santo inglese, Dunstano di Canterbury, celebre per le astuzie nel combattere il diavolo. La leggenda narra che un giorno il Maligno chiese al santo di ferrargli il cavallo ma quest’ultimo, invece che all’animale, inchiodò il ferro agli zoccoli del diavolo. Questo per potersi liberare fu costretto a fare una promessa: non avrebbe più infastidito le famiglie che, fuori sulla porta, avrebbero esposto un ferro di cavallo. Ecco perché tra i vari ‘ferri’ quello di cavallo è l’amuleto per eccellenza contro la sfortuna.
Anche nel Medioevo, si usava inchiodare un ferro di cavallo sopra la porta , che veniva fissato con un numero di chiodi disparo e le due estremità rivolte verso l’alto, per allontanare gli spiriti maligni e le streghe.