L’Unione Astronomica Internazionale (IAU) ha retrogradato lo status di Plutone a quello di un pianeta nano perché non soddisfaceva i tre criteri essenziali per essere considerato un pianeta completo. In sostanza, Plutone soddisfa tutti i criteri tranne la parte in cui non ha pulito la sua regione vicina da altri oggetti.
Nell’agosto 2006, il mondo astronomico è stato capovolto dopo che Plutone è stato retrogrado allo status di “pianeta nano”. Ciò significa che solo i corpi celesti rocciosi del Sistema solare interno sono considerati pianeti, così come i giganti gassosi, all’esterno. Il Sistema Solare Interno è la regione dello spazio che è più piccola del raggio dell’orbita di Giove attorno al Sole. Comprende la fascia degli asteroidi, così come i pianeti terrestri, Mercurio, Venere, Terra con la Luna e Marte. Allo stesso tempo, all’esterno abbiamo i giganti gassosi: Giove, Saturno, Nettuno e Urano. Quindi il nostro sistema solare è composto da otto pianeti, e non nove come prima.
Cos’è un pianeta nano?
I specialisti di astronomia hanno definito il pianeta nano come un corpo celeste in orbita diretta del Sole, che è abbastanza massiccio che la sua forma è controllata da forze gravitazionali piuttosto che da forze meccaniche, e quindi ha una forma ellissoide, ma non ha ripulito la sua regione vicina da altri oggetti.
Ecco i criteri che un corpo celeste deve soddisfare per essere definito un pianeta completo:
- Dev’essere in orbita attorno al Sole;
- Deve avere una massa sufficiente per assumere un equilibrio idrostatico (una forma quasi rotonda);
- Dev’essere in grado di ripulire l’area intorno alla sua orbita da altri oggetti cosmici.
Plutone soddisfa due dei tre criteri, con il pianeta che non riesce nella sua intera esistenza a ripulire l’area circostante da altri corpi celesti, come asteroidi o comete. Di conseguenza, gli specialisti di astronomia lo hanno relegato allo status di pianeta nano.
In altre parole, si può dire che il pianeta è diventato gravitazionalmente dominante, e non ci sono altri corpi di dimensioni comparabili, diversi dai propri satelliti o da quelli sotto la sua influenza gravitazionale, vicino ad esso.
Ad oggi l’IAU riconosce 5 pianeti nani: Cerere, Haumea, Makemake, Eris e Plutone.
Storia del pianeta nano Plutone
Plutone fu scoperto il 18 febbraio 1930 al Lowell Observatory in Flagstaff, in Arizona, dall’astronomo Clyde Tombaugh con il contributo di William H. Pickering. Quello fu un periodo molto intenso per gli appassionati di astronomia.
Il Lowell Observatory, aveva il diritto di nominare il nuovo oggetto, ricevette oltre 1.000 suggerimenti da tutto il mondo, e il nome Plutone venne suggerito da Venetia Burney una bambina di 11 anni di Oxford, in Inghilterra. Venetia era interessata alla mitologia classica e all’astronomia e riteneva che il nome di un dio fosse appropriato per un pianeta così oscuro e freddo. Il corpo celeste ricevette ufficialmente il suo nome “Plutone” il 1 ° maggio 1930 e la bambina ricevette una ricompensa di 5 sterline.
Plutone è il più grande tra i pianeti nani. Ha un’orbita situata nella fascia di Kuiper, un anello di corpi situati oltre l’orbita di Nettuno.