A tutti è successo almeno una volta nella vita di non sapere cosa dire durante una discussione o in certe situazioni, ma la cosa peggiore è che le migliori idee vengono sotto la doccia. Per anni, gli scienziati hanno discusso sul cosiddetto “effetto doccia”. Ora, nuovi esperimenti hanno contribuito a chiarire alcuni dei risultati.
Gli esperimenti più recenti sono stati condotti da Zac Irving, che studia e insegna filosofia delle scienze cognitive all’Università della Virginia, e implica che una concentrazione costante su un compito può essere nemica della creatività. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Psychology of Aesthetics, Creativity, and the Arts
Invece di pensare a un problema fino a quando non viene risolto, i risultati suggeriscono che sarebbe meglio fare una pausa e prendere parte a un altro compito più accattivante, come la doccia. La creatività viene stimolata soprattutto quando la mente è libera di vagare e non annoiata, in attività che impegnano moderatamente il cervello. Fare una doccia, una passeggiata o dedicare del tempo al giardinaggio sono tutti passatempi che rientrano in queste attività stimolanti perché ci rilassano.
«Mettiamo che non riesci a risolvere un problema: che fai? Probabilmente non qualcosa di terribilmente noioso come guardare la vernice che si asciuga. Al contrario – afferma il primo autore dello studio, Zac Irving – fai qualcosa che ti tiene occupato, come una passeggiata, una doccia o del giardinaggio. Tutte queste attività richiedono un moderato coinvolgimento».
Lo studio sul perché le migliori idee vengono sotto la doccia
L’esperimento di Irving si è basato su 222 volontari, divisi in due gruppi. In un primo test, questi partecipanti hanno avuto 90 secondi per trovare il maggior numero possibile di usi alternativi per un “mattone” o una “graffetta”. Per stimolare la loro mente, il primo gruppo di partecipanti hanno guardato la famosissima scena di tre minuti del film ‘Harry, ti presento Sally’ in cui Meg Ryan simula un orgasmo. Il secondo gruppo, nel frattempo, ha guardato un noioso video di tre minuti in cui gli uomini piegano il bucato.
«Quello che volevamo scoprire non è quale dei due video stimoli di più la creatività, ma come il vagabondare della mente si correla alla creatività durante compiti noiosi o coinvolgenti», precisa Irving
Il cervello vaga e la creatività abbonda… sotto la doccia
Dopo la pausa video, entrambi i gruppi hanno inaspettatamente ricevuto altri 45 secondi per aggiungere altre idee al loro compito iniziale, scrive ScienceAlert. La creatività delle loro risposte è stata valutata dai ricercatori in base al numero di idee che hanno generato e alla novità delle idee, basata sull’originalità.
Alla fine, i partecipanti hanno riferito quanto erano stati distratti durante i segmenti video. Infine, gli autori hanno scoperto che durante il video coinvolgente, l’attenzione era positivamente associata a risposte più creative. I benefici della noia, d’altra parte, non sembravano essere determinati dal vagare della mente. Dopo aver visto il video del bucato, i partecipanti hanno proposto meno idee insolite rispetto all’altro gruppo.
Questi risultati suggeriscono che diversi tipi di pensiero portano all’incubazione creativa durante compiti accattivanti e noiosi. Mentre i compiti accattivanti portano a un vagabondaggio produttivo della mente, i compiti noiosi possono essere utili perché consentono di oscillare tra periodi di concentrazione e periodi di pensiero sconfinato.
In futuro l’esperimento sarà ripetuto usando la realtà virtuale per studiare il comportamento della mente in contesti sempre più realistici, ad esempio durante una passeggiata per strada.