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Perchè la nicotina crea dipendenza?

La dipendenza da nicotina è l’incapacità di smettere di assumere questa molecola, presente nel tabacco, nonostante la consapevolezza che il suo consumo, è associato a gravi rischi per la salute. La nicotina è una sostanza – appunto – presente nel tabacco, capace di modificare l’umore, innescando sensazioni, solo temporaneamente, piacevoli. Il suo consumo può causare una dipendenza, che rende difficile smettere di fumare. Ma perché la nicotina crea dipendenza?

La causa della dipendenza è la capacità della nicotina, di aumentare la secrezione di neurotrasmettitori, nella regolazione dell’umore e del comportamento. Ciò include la dopamina, una molecola coinvolta nella generazione della sensazione di piacere. È proprio questo effetto che genera dipendenza dal tabacco.

Ma la nicotina non è l’unica causa della dipendenza dalle sigarette. Purtroppo, la dipendenza dal tabacco è un fenomeno complesso, che deriva anche da aspetti sociali e psicologici, legati all’uso delle sigarette. Inoltre, le stesse sigarette, così come altri prodotti derivati dal tabacco, contengono altre sostanze, la cui funzione è migliorare il rilascio e l’assorbimento della nicotina… Ma che sono comunque in grado di creare altra dipendenza.

Le sostanze delle dipendenze

Gli inibitori della monoamino ossidasi (MAO), ad esempio, aumentano i livelli di alcuni neurotrasmettitori nel cervello (come dopamina e serotonina) e, rafforzano quindi, l’effetto della nicotina. Le sigarette contengono spesso zuccheri e polisaccaridi, che aumentano la concentrazione di sostanze come formaldeide e acetilaldeide nel fumo. Altro motivo di dipendenza.

Infatti, queste ultime, rafforzano gli effetti sul cervello della nicotina. Inoltre, gli additivi alcalini (come i derivati dell’ammoniaca) sono usati principalmente per cambiare l’acidità del fumo e quindi, c’è grande disponibilità di una forma di nicotina, che è in grado di attraversare più facilmente le membrane biologiche, e amplificare così i suoi effetti.

Molti degli aromi che si introducono nelle sigarette, hanno poi effetti diretti o indiretti sull’induzione della dipendenza. Ad esempio, il mentolo, oltre a modificare il gusto del fumo, facilita un’inspirazione più profonda e quindi l’assunzione di una dose maggiore di nicotina. Effetti simili sono esercitati anche dall’acido levulinico, che agisce proprio sull’acidità del fumo.

Altro esempio valido, è la pianta di cacao, che contiene una sostanza avente effetti broncodilatatori (teobromina) e facilita così, l’assorbimento della nicotina nei polmoni. Gli aromi possono anche diventare essi stessi, un rinforzo nell’uso della sigaretta: così il desiderio di fumare, nasce anche dalla voglia di sentire di nuovo l’aroma giusto.

Curiosità sulle sigarette

Winston Churchill
  • Winston Churchill fumava 8-10 sigari al giorno. Aveva una riserva di oltre 3000 sigari in casa.
  • Fino al XIX secolo, la nicotina e le foglie di tabacco, nei dizionari, erano menzionate come farmaci.
  • La pianta del tabacco è originaria dell’isola di San Salvador. La scoperta risale al 1492 (così come la scoperta dell’America).
  • Per delle voci sulle sue proprietà terapeutiche, Caterina de’ Medici (che soffriva di nausea), si fece mandare, nel 1560, da Jean Nicot – che diede il nome alla nicotina – la preziosa pianta. La nausea della regina fu alleviata e iniziò la moda del tabacco.
  • Il tabacco biologico esiste solo negli Stati Uniti, perché le norme europee non permettono di valorizzare il biologico sul tema “sigaretta”.
  • Oggi, la pianta del tabacco ha un grande successo nella prevenzione e nel trattamento del morbo di Parkinson.
  • Ci sono nel mondo, un miliardo di fumatori, per un totale di 6000 miliardi di sigarette e 6,5 chili di tabacco per persona, all’anno.
  • Secondo gli ultimi studi, il 10% delle sigarette nel mondo proviene dal commercio illegale.
  • Esiste ls Giornata mondiale contro il tabacco: il 31 maggio.
  • I Marlboro Men sono tutti morti a causa del fumo.
  • Pianificare un’attività fisica aiuta molto a smettere di fumare.

Grazie per aver letto con noi “Perchè la nicotina crea dipendenza?”

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