I gatti neri sono soggetti a pregiudizi e credenze in diversi posti del mondo. Se in in alcuni paesi i felini neri vengono considerati porta fortuna e quelli bianchi porta sfortuna, nel nostro Paese ed in tanti altri accade esattamente il contrario. Come la maggior parte delle superstizioni, quella del gatto nero ha origini davvero antiche.
Nel Medioevo, di notte, tra le strade buie, i cavalli venivano spaventati dagli occhi gialli dei felini creando così scompiglio tra i passeggeri, da qui nasce la leggenda che i gatti neri fossero controllati direttamente dal demonio. Diversi Papi di quell’epoca ordinarono di bruciarli durante le feste popolari, esattamente come accadeva con le streghe. Inoltre nello stesso periodo in molti paesi del Mediterraneo il gatto nero veniva associato ad una presenza demoniaca e alle streghe proprio per la sua abitudine di uscire di notte.
Gatto nero: porta fortuna?
Oltre a queste superstizioni ci sono leggende che valorizzano il gatto nero in tutta la sua bellezza. Nell’antica Roma i gatti erano considerati dei portafortuna, difatti dopo la loro morte, era usanza bruciarli e poi spargerne le ceneri per augurarsi un buon raccolto. In tanti altri Paesi come l’Inghilterra, Giappone o Germania avere un gatto nero a casa è simbolo di prosperità e buon auspicio. Inoltre, si ritiene che una ragazza che possiede un gatto nero avrà molti pretendenti.