Quando pensiamo alle penne biro, l’immaginario che si apre nei nostri ricordi ci riporta sicuramente indietro nel tempo, tra banchi di scuola. Questo storico oggetto, tra i più usati e diffusi dagli anni 80 ad oggi, ha un foro nel tappo. Ma a cosa serve?
Perché i tappi sono bucati?
Le usiamo da una vita. Che siano rosse, nere o blu o verdi, le penne biro sono il vero e proprio classico del mondo della scrittura. Sarà capitato a molti di notare una caratteristica particolare delle penne biro. Infatti i loro tappi a differenza delle altre penne, sono bucati.
Riuscire a comprendere perché le biro hanno il tappo con un buco è molto più facile del previsto. Come hanno avuto modo di chiarire anche i responsabili dell’azienda di produzione di questi oggetti, si tratta di un motivo di sicurezza.
Le aziende che producono questi strumenti di scrittura, quando stabiliscono come apparirà una penna, pensano principalmente ai bambini. I più piccoli infatti, hanno l’abitudine di mettersi sempre in bocca il tappo delle penne, rischiando così il soffocamento. Di conseguenza, si è deciso di praticare un piccolo foro nel tappo così le vie respiratorie non verrebbero ostruite completamente.
Aggiungendo semplicemente un foro più grande alla parte superiore del cappuccio, l’azienda di penne BIC ha aumentato il flusso d’aria e la possibilità che le persone possano respirare, trasformando un elemento di design in qualcosa che salva vite umane.
“Il motivo per cui alcune penne BIC hanno un foro nel cappuccio è impedire che il cappuccio ostruisca completamente le vie aeree se inalato accidentalmente. Ciò è richiesto dagli standard di sicurezza internazionali ISO11540, a meno che il cappuccio non sia ritenuto troppo grande per rappresentare un rischio di soffocamento” ha spiegato la società di penne BIC sul sito web.
Chi ha inventato la penna sferica?
La penna sferica, nota anche con il nome di biro, è una penna che eroga inchiostro su una sfera di metallo, cioè una punta a sfera. Questo strumento di scrittura con inchiostro viscoso (in pasta o gel) è stato inventato dall’americano John J. Loud, che ha ottenuto un brevetto nel 1888. Sfortunatamente, il suo lavoro non è stato commercializzato e il brevetto è scaduto.
La penna così come la conosciamo oggi fu inventata nel 1938 dall’ungherese László Bíró naturalizzato in Argentina come Ladislao José Biro.
Il giornalista ungherese era stanco di macchiarsi le dita di inchiostro ogni giorno mentre scriveva i suoi articoli, ma questo terminò nel 1943. Insoddisfatto, ma curioso e analitico per natura, Biro aveva notato qualcosa: l’inchiostro utilizzato nella stampa dei giornali asciugava molto più velocemente di quello di una classica penna stilografica, il che era un vantaggio per gli scrittori, inoltre l’inchiostro da stampa era molto più resistente al contatto con acqua rispetto all’inchiostro delle stilografiche. C’era solo un problema: l’inchiostro da stampa era troppo denso e aveva una consistenza pastosa che impediva che scorresse lungo il pennino se fosse stato inserito nelle penne stilografiche.
Dopo aver riflettuto e ricercato questo problema, nel 1938 Biro ebbe l’idea di mettere una pallina sulla punta della penna. Mentre girava, questa palla ha “imbrattato” l’inchiostro dalla penna e ha lasciato strisce sulla carta che si sono asciugate quasi all’istante.
Così, quasi cinque decenni dopo, Laszlo Biro inventò uno strumento basato sullo stesso principio di funzionamento di quello sviluppato da Loud, senza conoscere le ricerche precedenti. Laszlo Biro brevettò il suo brevetto in Argentina il 10 giugno 1943, data in cui possiamo dire che è nata la moderna penna a sfera.