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martedì, Dicembre 3, 2024

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Perchè i pappagalli parlano?

Cominciamo subito con il precisare che non tutti i pappagalli parlano. Esiste una predisposizione fisica che limita o aumenta le possibilità di espressione parlata di un pappagallo e che varia a seconda della specie. Per questo, pappagalli come il Cenerino, l’Ara Macao o l’Ararauna e i pappagalli amazzoni in generale, sono normalmente in grado di parlare molto più degli altri. Ma sorge comunque una curiosità generica… Perché i pappagalli parlano?

In realtà, i pappagalli non parlano. Piuttosto che parlare nel senso della conversazione, i pappagalli imitano suoni e parole, che sentono e riconoscono. E ci riescono grazie alla conformazione fisica del loro sistema respiratorio, molto simile a quella dell’uomo.

Infatti, l‘anatomia della gola del pappagallo non è così complessa e, per emettere un suono o una parola, l’uccello usa la trachea. La trachea è, infatti, il condotto attraverso il quale passa l’aria tra la parte iniziale dei bronchi e la laringe. Modificando la curva della trachea, il pappagallo può modulare l’intensità o la durata del suono e possiamo notarlo dal modo in cui muove il collo mentre fischia o imita parole complesse.

L’ambiente adeguato

Affinché ciò accada, è necessario che il pappagallo sia a suo agio dove vive. Ed è anche necessario che abbia stabilito un buon rapporto con i suoi proprietari. Quindi deve sentirsi amato e mantenuto nelle migliori condizioni possibili, in modo che possa avere un buon equilibrio psichico e poi, naturalmente, deve essere stimolato a “parlare”, semplicemente dedicandogli del tempo a discutere e chiacchierare con lui.

Solo in questo modo, con un’interazione continua e molta pazienza, il pappagallo potrà riuscire ad associare le parole che sente e imita, a situazioni concrete.
Anche perché capirà che una corretta associazione potrà avvantaggiarlo nei rapporti sociali.

Così, ad esempio, imparerai a dire grazie dopo aver ricevuto del cibo o a salutare le persone quando entrano nella sua stanza. Capirà quando lo chiameremo e così saprà riconoscere i nomi delle persone che vivono con lui.

Così, ad esempio, imparerà a dire grazie, dopo aver ricevuto del cibo o a salutare le persone quando entrano nella sua stanza. Capirà quando sarà chiamato e, di conseguenza, saprà riconoscere i nomi delle persone che vivono con lui.

Curiosità

Alex e l’intelligenza dei pappagalli

Pappagallo Cenerino

Queste qualità, dimostrano un’intelligenza che va ben oltre il semplice “ripetere al pappagallo”, che si dice per chi impara a memoria i discorsi, senza comprenderne bene il significato.

Particolarmente dotato, è un pappagallo Cenerino. Si tratta di un pappagallo (appunto) color cenere, di nome Alex, che la zoologa Irene Pepperberg ha istruito all’Università di Harvard negli Stati Uniti, dimostrando la sua capacità di trarre conclusioni logiche.
Non solo era in grado di distinguere materiali come metallo, plastica e carta, o di riconoscere colori diversi e selezionare forme come cerchi, sfere e triangoli. Ma poteva anche fare calcoli e vari test:

La scienziata presentava al pappagallo due tazze di plastica rovesciate su un vassoio, sotto le quali si trovavano alcune noci. Sotto la prima tazza, ad desempio, ce n’erano due e sotto la seconda, tre. Sollevava le tazze una dopo l’altra, velocemente, e le rimetteva a posto, poi chiedeva ad Alex:
«Quante noci ci sono in totale?». La ricercatrice ha testato le abilità aritmetiche del pappagallo straordinario per sei mesi: in oltre l’85% degli esercizi che le sono stati offerti, Alex ha calcolato la giusta somma, eguagliando così le capacità matematiche di un bambino.

Grazie per aver letto con noi “Perchè i pappagalli parlano?”

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