In Gran Bretagna, l’ora del tè è una cosa seria. Tuttavia, ti sei mai chiesto perché gli inglesi mettono sempre il latte nel tè? Ebbene, a quanto pare questo non ha nulla a che fare con il gusto della bevanda e la risposta risale al 18° secolo. Vediamo qual è effettivamente il motivo e quando è nato questo binomio?
Perché gli inglesi mettono il latte nel tè?
Il tè fu importato per la prima volta in Gran Bretagna nel 18° secolo. Bene, a quel tempo non molte persone non potevano permettersi servizi di porcellana. Quindi le tazze in cui veniva servito erano molto delicate e l’alta temperatura del tè avrebbe potuto farle crepare. Per risolvere questo problema, gli inglesi pensarono di aggiungere prima il latte freddo e solo dopo di versare il tè caldo nelle delicatissime tazze.
Tuttavia, con il passare del tempo, anche se le tazze sono diventate sempre più durevoli e realizzate appositamente per resistere alle alte temperature del tè, le persone hanno iniziato ad apprezzare il latte nel tè per il suo gusto speciale. Inoltre si credeva che aggiungere un goccio di latte freddo impedisse al tè scuro e bollente di macchiare la delicata porcellana.
Come è stato scoperto il tè
L’origine del tè è controversa, ma nel tempo sono apparse diverse leggende e storie a riguardo. Dagli imperatori cinesi alle principesse portoghesi, la storia del tè è ricca quanto il suo gusto. I primi riferimenti al consumo di tè provengono dalla Cina.
Secondo una leggenda, nel 2737 a.C., mentre l’imperatore Shennong, il cui nome significa il Divino Agricoltore, vietò di consumare acqua che non fosse stata bollita. Così un giorno stava seduto all’ombra di un albero con una tazza di acqua bollente in mano, quando una foglia cadde nella sua tazza. Ebbene, la foglia colorò l’acqua, l’imperatore l’assaggiò e ne rimase colpito dal sapore speciale. Si dice anche che durante la dinastia Tang, gli studiosi buddisti giapponesi in visita in Cina riportarono le foglie di tè in Giappone. I giapponesi si innamorarono della bevanda e la incorporarono immediatamente nella loro cultura, creando infine le famose cerimonie del tè giapponesi.
In Europa, sarebbero stati i portoghesi a scoprire per la prima volta i piaceri del tè. Si dice che missionari e commercianti che vivono in Asia abbiano portato il tè a casa. Tuttavia però la prima importazione di cui si ha traccia appartiene ad una compagnia olandese nel 1610.
Bere il tè è radicato nello stile di vita britannico. Dalla mattina presto fino a tarda notte, il bollitore è sempre pronto. Non sorprende che il Regno Unito sia uno dei maggiori consumatori di tè, insieme a Turchia, Irlanda e Cina.
Come è nato il rituale del tè inglese
Sin dall’800 gli inglesi erano abituati a fare solamente due pasti al giorno, la colazione e la cena. La Duchessa di Bedford, Anna, amica della Regina Vittoria, ebbe l’idea di farsi servire una tazza di tè con pane morbido e torta ogni pomeriggio alle 16, per provvedere alla sensazione di fame che provava tra il pranzo e la cena. Successivamente quest’abitudine si diffuse anche tra le sue amiche e così in poco tempo si trasformò in abitudine collettiva grazie alla nascita delle sale da tè.
Il primo locale a servire il tè in Inghilterra fu la caffetteria di Thomas Garway nel 1657. Venivano serviti dolci e panini squisiti. Piccoli tramezzini che hanno presto lasciato il posto a pasticcini come biscotti, muffin e la famosa Queen Victoria Cake, in realtà un cake top, crema leggera e marmellata di fragole. È così che, dal tradizionale tè inglese, gli inglesi sono passati al tè tra le 16:00 e le 18:30 come lo conosciamo oggi.