La tradizione di baciare una persona sotto il ramo di vischio non è così antica come si potrebbe pensare. Apparve solo nel XVIII secolo e si diffuse in tutto il mondo. Baciarsi sotto il vischio è diventato negli ultimi due secoli una delle tradizioni di Natale e Capodanno più belle e desiderate.
Il vischio nell’antichità
Il vischio è conosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà curative. Una leggenda babilonese sosteneva che questa pianta avesse effetti afrodisiaci. Le donne single dovevano andare al tempio con un ramo di vischio, e se vedevano un uomo che gli piaceva, dovevano mettergli il vischio intorno al collo, come amuleto dell’amore. Anche gli antichi greci credevano nelle proprietà afrodisiache della pianta e spesso la usavano nelle cure erboristiche per curare quasi tutto, dai crampi addominali all’impotenza.
A causa del fatto che il vischio produceva fiori e frutti durante l’inverno, era venerato dai Celti che raccoglievano soprattutto il vischio che cresceva sui rami di quercia. Lo usavano in vari rituali e incantesimi per portare salute e prosperità alle loro tribù, ma soprattutto per aumentare il tasso di natalità.
Il mito nordico legato al vischio
Secondo le leggende norrene, esiste una forte associazione tra la pianta chiamata vischio e l’amore. L’associazione è dovuta alla storia del giovane dio Baldur, il dio della luce e della purezza, figlio della potente dea Frigg e di suo marito, Odino. Baldur era il più amato tra gli dei, al contrario di suo fratello, Loki che tra l’altro era molto invidioso del rispetto che nutrivano tutti per il fratello a tal punto da volerlo uccidere.
La madre, che aveva percepito l’intenzioni del figlio, chiese a Fuoco, Acqua, Terra, Aria, a tutti gli animali e alle piante di giurare che non avrebbero mai fatto del male a Baldur. Alla dea, però, era sfuggita una piccola pianta, perché ancora troppo giovane. Il vischio. Loki, usò proprio questo sbaglio della madre per creare con il vischio dardi avvelenati.
Con l’inganno convinse il fratello Hodur, dio cieco, a tirare con l’arco, colpendo e uccidendo Baldur. Quando Frigg scoprì la verità pianse sul corpo del figlio e le sue lacrime si trasformarono in bacche di vischio, che magicamente riportarono in vita Bldur, dimostrando quanto sia grande il potere dell’amore. Da allora la dea dichiarò il vischio il simbolo di amore universale, e invitò a scambiarsi baci sotto di esso.
ed Charles Dickens nel 1836 per la prima volta fece un riferimento scritto all’usanza del bacio sotto il vischio.
Il bacio sotto il vischio
L’associazione del vischio con l’amore, la fertilità e la pace continuò nel Medioevo e la gente cominciò a portarlo in casa per l’uso in varie cure curative. Nel XVIII secolo, in Inghilterra, il vischio considerato una pianta sacra diventa anche una decorazione natalizia ed è obbligatorio appeso alle porte o alle finestre, al soffitto o anche tra i rami dell’abete.
Non si sa esattamente come sia nata l’usanza di baciare una persona cara sotto il vischio, ma sembra che si sia diffusa prima tra i servi d’Inghilterra, e poi sia finita anche nelle case dei nobili. Secondo la tradizione, agli uomini era permesso rubare un bacio a ogni ragazza che sedeva sotto il vischio, e chiunque rifiutasse o si arrabbiasse era sfortunato nel nuovo anno. Ad ogni bacio, le coppie dovevano rompere un grano dal ramo di vischio.