Lo scheletro umano, è una struttura che consente di mantenere una posizione dritta e di eseguire i movimenti. È costituito da 206 ossa, e prendersene cura è fondamentale al fine di prevenire le patologie muscolo-scheletriche (acute, croniche o post-chirurgiche), tra cui l’artrosi e l’osteoporosi. Il tessuto osseo è soggetto ad un continuo rimodellamento e, rispetto a quando si è giovani, si rigenera più lentamente. In parole povere, la densità ossea diminuisce e il rischio di fratture da fragilità, aumenta. Il cosiddetto “PMO” (picco di massa ossea), si raggiunge verso i 30 anni e, per evitare sgradevoli sorprese, è necessario mantenere le ossa in salute. Quindi in che modo è possibile rinforzare le ossa?
Come già detto, dopo i 30 anni, si va incontro ad una perdita di massa. Per tale motivo, muoversi regolarmente è fondamentale al fine di mantenere le ossa sane e forti. Ma tra le più importanti fonti di rinforzamento per le ossa ci sono l’assunzione di Calcio, Vitamina K e Vitamina D. Ma non solo…
Quali sono i fattori che influenzano la salute delle ossa?
Le ossa possono indebolirsi a causa di diversi fattori, tra cui:
- l’età,
- il sesso,
- le cadute accidentali,
- delle condizioni fisiologiche particolari (menopausa, gravidanza e allatamento),
- il poco movimento,
- gli squilibri ormonali,
- il fumo,
- l’alcol,
- una dieta non bilanciata, caratterizzata da sintomi e conseguenze ben precise (problemi al sistema immunitario, grasso in eccesso, variazioni glicemiche, ecc.).
Inoltre, se il fabbisogno quotidiano di calcio e di vitamina D non è adeguato, può influire in modo negativo.
Nutrizione e integrazione
Calcio per le ossa
Il calcio è un minerale, presente in gran quantità nell’organismo. Garantisce resistenza e robustezza ossea, contribuisce alla corretta contrazione muscolare e alla coagulazione del sangue.
Tutti i giorni, ne perdiamo un enorme quantitativo mediante le feci, le urine e il sudore; l’importante, però, è colmare (quanto prima) tale carenza, attraverso l’alimentazione. Un’alimentazione varia ed equilibrata, è la miglior “garanzia” per preservare la salute delle ossa.
Bisogna prediligere il latte (di soia se si è intolleranti), i latticini (yogurt e formaggi), la frutta secca, i semi (di sesamo, di girasole, ecc.), la carne magra e le verdure a foglia verde (tra cui i broccoli, la lattuga, la rucola) contenenti la vitamina K (utile per la mineralizzazione ossea).
Ottimi anche i legumi, il pesce grasso (come lo sgombro, il salmone, il tonno, le sardine, le aringhe, i polpi, le alici e i calamari), il burro e il fegato, poiché ricchi di omega 3, ma soprattutto forniscono un buon apporto di vitamina D (nota anche come “vitamina del sole”), grande alleata del calcio.
L’importanza della vitamina D per le nostre ossa
La vitamina D ha un ruolo di prim’ordine nell’assorbire il calcio, ed ecco perchè è indispensabile. Nel corso degli anni, tantissimi studi hanno rivelato che se viene assunta mediante l’alimentazione o, in alcuni casi, tramite la supplementazione, aumenta la densità minerale delle ossa, favorisce lo sviluppo armonico dei bambini e, dulcis in fundo, diminuisce il rischio di fratture, sia nelle donne in menopausa, sia negli anziani.
Quali sono gli effetti dell’eccesso e della carenza di calcio?
Come abbiamo già detto, è assolutamente necessario assicurare alle nostre ossa il giusto fabbisogno di calcio. Ma cosa succede in caso di ipocalcemia o di ipercalcemia?
Nel caso dell’ipocalcemia, la condizione può rimanere asintomatica, ma una volta protratta nel tempo, può manifestare diversi sintomi, come crampi muscolari, convulsioni, mancanza di appetito, stanchezza, pelle secca, formicolio e addormentamento delle dita. A lungo andare, il paziente può soffrire di osteopenia, prima che quest’ultima si trasformi in osteoporosi.