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giovedì, Novembre 21, 2024

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Esistono ancora oggi i pirati?

pirati esistono ancora, anche se non sono come li immaginiamo, per tanto non hanno un pappagallo sulla spalla o una bandana in testa come vediamo nei film o come vengono descritti nei libri. Li vediamo come persone coraggiose che non hanno paura di nulla. Il mito dei pirati è stato affrontato e dibattuto in opere accademiche, libri d’azione e film di fantascienza. Dopo tanti anni, la pirateria è un’azione tabù che provoca curiosità per alcuni e preoccupazione per altri. Quanta pirateria si pratica ancora oggi e in quali regioni?

La pirateria in passato

La pirateria è un crimine commesso che consiste nel derubare altre navi con violenza o atti di crudeltà. Nel corso della storia ci sono state molte persone che hanno scelto di vivere derubando gli altri in mare. In tutte le aree del mondo la pirateria era praticata su larga scala, con alcuni pirati che attaccavano persino le città costiere.

Il segno più distintivo nel linguaggio internazionale della pirateria è un teschio e 2 ossa incrociate. Le prime attestazioni storiche dei pirati risalgono precisamente al 14 ° secolo a.C. Nel corso della storia, tutte le potenze marittime hanno dovuto fare i conti con la pirateria. I pirati da un lato rendevano le rotte marittime insicure, ma dall’altro se venivano ben pagati danneggiavano le navi nemiche. 

Nella cultura popolare, i pirati più famosi erano i “Pirati dei Caraibi”. Un mito che si è perpetuato a livello di settore sui grandi schermi. Con le scoperte di Cristoforo Colombo in America Latina, molte navi spagnole rivolsero la loro attenzione al nuovo continente, tornando in Europa con scrigni pieni di tesori. Questi caddero vittime dei pirati, ma le perdite furono innumerevoli.

I pirati più famosi e pericolosi della storia furono: Henry Morgan, William Kidd, Bartholomew Roberts. L’ultimo di questi è noto per il leggendario blocco del porto della Carolina del Sud. Khayr al-Dīn o Barbarossa.

nave pirati

La pirateria al giorno d’oggi

L’età d’oro della pirateria è stata dal XVI al XVII secolo, ma ancora oggi la pirateria è un problema che preoccupa molti Paesi.

La maggior parte della pirateria oggi si trova nello stretto di Malacca, nello stretto di Singapore, in alcune zone dei Caraibi, nel golfo di Aden e al largo del corno d’Africa, in particolare della Somalia.

Queste sono zone di vitale importanza per il commercio marittimo dove le navi devono percorre delle rotte obbligate e lo spazio di manovra è veramente al limite. Inoltre i pirati tendono ad aggirarsi laddove le marine nazionali sono assenti oppure, data la debolezza e la povertà dei Paesi a cui appartengono, sono facilmente corruttibili. La sorveglianza in alto mare richiede un notevole apporto di risorse, sia dal punto di vista monetario che dell’attrezzatura. Inoltre, questi sforzi per la sicurezza marittima non possono raggiungere il pieno successo senza una cooperazione a livello internazionale.

I pirati minacciano costantemente la rotta internazionale delle navi commerciali. Le ragioni della comparsa dei pirati in queste regioni sono date da un tenore di vita molto basso. I pirati moderni tendono ad attaccare le navi mercantili e i pescherecci, che hanno merci facilmente vendute sul mercato nero, attaccano le imbarcazioni prendendo in ostaggio l’equipaggio, chiedondo così un riscatto oppure rubano la merce. A volte capita che vengono attaccate anche navi civili (come le navi da crociera). La pirateria genera danni economici stimati tra i 13 e i 16 miliardi di dollari l’anno.

 

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