Lo spritz, con il suo inconfondibile colore arancione e il gusto unico che bilancia amaro, dolce e frizzante, è diventato un simbolo dell’aperitivo italiano nel mondo. Ma da dove nasce questa bevanda che ha conquistato i tavolini dei bar dall’Italia a New York?
Le radici dello spritz
La storia dello spritz affonda le radici nell’epoca della dominazione austro-ungarica nel Veneto, nel XIX secolo. Si narra che i soldati austriaci, non abituati alla gradazione alcolica dei vini veneti, iniziassero a “sprizzare” (dal tedesco “spritzen”, spruzzare) l’acqua nel vino per renderlo più leggero. Da questo gesto semplice nacque l’antenato dello spritz, una bevanda che col tempo ha saputo evolversi e adattarsi ai gusti che oggi conosciamo e amiamo.
Con il passare degli anni, lo spritz si è trasformato, abbracciando ingredienti che ne hanno definito l’identità moderna: il prosecco, il bitter e un tocco di soda. Questa combinazione, insieme a una fetta d’arancia e ghiaccio, ha creato il classico spritz che oggi è sinonimo di convivialità e gioia di vivere.
Ingredienti e varianti dello spritz
Il prosecco, con le sue bollicine leggere e il sapore fresco, è la base perfetta per lo spritz. Il bitter, con la sua nota amarognola e aromatica, gli conferisce quella complessità di gusto che stimola il palato e prepara alla cena. La soda aggiunge frizzantezza, rendendo lo spritz piacevolmente dissetante.
Anche se la ricetta classica dell’aperitivo è ben consolidata, esistono numerose varianti che sperimentano con diversi tipi di vino, amari e ingredienti aggiuntivi. Dallo Spritz Veneziano con il Select, al più amarognolo Aperol Spritz, fino al più robusto Campari Spritz, ogni variante offre una nuova sfumatura di gusto da scoprire.
Varianti regionali
In Veneto, cuore pulsante della tradizione dello spritz, il Select, introdotto negli anni ’20 a Venezia, regna come l’amaro di scelta per la preparazione del cocktail. Questa versione si distingue per il suo equilibrio perfetto tra dolcezza e amaro, riflettendo l’eleganza e il fascino della città lagunare. In altre regioni, come il Friuli Venezia Giulia, è possibile incontrare varianti che utilizzano vini locali come base, arricchendo il panorama degli spritz con note uniche e inaspettate.
Spritz per tutti i gusti
Per chi preferisce sapori più dolci e meno amari, l’Aperol Spritz è la scelta ideale. La sua popolarità ha varcato i confini italiani, diventando un simbolo dell’aperitivo in molti paesi. L’Aperol, con la sua gradazione alcolica moderata e il sapore ricco di agrumi, rende il cocktail accessibile e amato da un vasto pubblico. Al contrario, per gli amanti di sapori più intensi e decisi, il Campari Spritz offre un’esperienza gustativa più audace.
Creatività e personalizzazione
L’aspetto forse più affascinante dello spritz è la sua incredibile capacità di essere personalizzato. Molti baristi e appassionati di mixology amano sperimentare con ingredienti innovativi, come syrups fatti in casa, erbe aromatiche, spezie e frutti esotici, per creare versioni uniche dello spritz che riflettano la loro creatività e filosofia culinaria. Questo spirito di innovazione mantiene lo spritz sempre attuale, permettendogli di evolversi e sorprendere costantemente i suoi estimatori.
Lo spritz come aperitivo nella cultura italiana
Nella cultura italiana, lo spritz è molto più di una bevanda: è un rituale sociale, un momento di aggregazione e condivisione che segna l’inizio della serata. L’aperitivo, di cui lo spritz è protagonista, non è solo un preludio al pasto ma un’occasione per ritrovarsi, chiacchierare e godersi la vita.
Riflettere sulle origini dello spritz significa fare un viaggio affascinante attraverso la storia, la cultura e i sapori che hanno plasmato questo aperitivo fino a renderlo un’icona dell’ospitalità italiana. Ogni sorso di spritz racchiude storie di incontri, tramonti condivisi e momenti felici. Più che una semplice bevanda, lo spritz è un invito a rallentare, a godersi il momento presente e a celebrare le piccole gioie della vita.