Nella società moderna sembra fondamentale rispecchiare determinati standard e ideali corporei, diffusi tramite immagini e video e postati sui social network. Parliamo di contenuti che rappresentano corpi da urlo, atletici, perfettamente rinvigoriti e, stando a quanto appare, senza il benché minimo difetto. In virtù del fatto che i canoni di bellezza a cui le persone sono “obbligate” ad assomigliare, sono in realtà delle vere e proprie utopie, poiché nessuno di noi è perfetto. Ci si imbatte spesso in una pratica (quantomai crudele) che sta spopolando sui social: il body shaming. Ma in sostanza, cos’è il body shaming e perché se ne parla tanto?
Il “body shaming” è una forma di bullismo verbale, un tipo di molestia che intacca la fisionomia di chi subisce; consiste nel giudicare in modo aspro e spietato le persone, in modo particolare sul web e sui social network.
Esistono svariate tipologie di body shaming, tra cui:
- “fat shaming“, che chiama in causa le persone con qualche chilo di troppo o che soffrono di malattie come l’obesità;
- “thin shaming“, le cui vittime da bersagliare, sono le persone più magre, o peggio ancora, affette dai cosiddetti disturbi del comportamento alimentare (DCA).
Il body shaming peggiora con l’arrivo dell’estate
Il vis-à-vis con lo specchio e la tanto temuta prova della bilancia, si inasprisce in modo particolare durante la bella stagione, quando si è “costretti” a mettersi in costume e, quindi, a mettere in mostra il proprio corpo. Soprattutto i teenagers provano sentimenti come odio e disgusto verso la propria fisionomia, vestono oversize così da nascondere le proprie forme. Per tale motivo, l’estate viene quindi vissuta malissimo…
I metodi con cui i giovani agiscono per “proteggersi”, tendono al folle. Si cambia repentinamente regime alimentare, facendo diete super restrittive, si vive lo stress della ricerca di vestiti coprenti o costumi “anti-difetti”. Per le mamme e i papà di questi ragazzi, tali atteggiamenti, rappresentano l’inizio di un disagio che, sfortunamente, non si sa come gestire.
Le conseguenze che provoca il body shaming
Il body shaming, paradossalmente, genera senso di colpa e/o disagio, con l’obiettivo di affossare l’autostima di una persona. Ne consegue, quindi, che accettare e amare il proprio corpo esattamente così com’è, nella società odierna, è un sogno irrealizzabile: come dicevamo poc’anzi, ci si mette perennemente a paragone con persone e modelli per conoscerne la somiglianza, le affinità, le differenze.
Si è costantemente in competizione con modelli di bellezza estremi, proposti dai social, che credono di determinare i cosiddetti criteri di valutazione della desiderabilità sociale, ma in realtà non fanno altro che accrescere sentimenti negativi come insoddisfazione, senso di impotenza e infelicità per non essere in grado di emularli, portando così tante persone a odiare il proprio corpo.
Tra le conseguenze negative che tale “manifestazione di masochismo” può indurre, vi sono:
- Fobia sociale;
- Senso eccessivo e patologico di fame;
- Rifiuto del cibo;
- Disturbi dell’umore;
- Suicidio (in casi estremi).
Come tutelarsi
Capire come difendersi da questa vera e propria piaga sociale è fondamentale, quantomai necessario, dato il diffondersi di questa “moda”. Prima di tutto, è bene sapere che parliamo di un fenomeno culturale, ergo, di una questione che coinvolge tutti, senza alcuna distinzione tra un soggetto e l’altro. La diffamazione sui social va respinta con risolutezza.
Se con il tuo corpo ti senti a disagio ed è un problema a cui pensi tutto il giorno e non riesci a godere a pieno della vita, sappi che esistono persone esperte che ti possono aiutare a “fare pace” con te stesso. L’aiuto di uno psicologo è un grande e valido sostegno per un percorso che ti migliorerà la vita.