La pelle d’oca può essere una delle nostre funzioni corporee più strane. La pelle d’oca è la reazione quasi universale dell’umanità al freddo. Ma per qualche ragione, quelle inconfondibili piccole protuberanze sulla pelle appaiono anche quando proviamo determinate emozioni. Cosa c’è in queste esperienze molto diverse che innescano una reazione simile nella nostra pelle?
Cos’è la pelle d’oca?
La pelle d’oca o cute anserina, consiste nello sviluppo involontario di protuberanze sulla pelle, alla base dei muscoli erettori dei peli del corpo, quando siamo esposti a situazioni o sbalzi di temperatura. Questo fenomeno viene chiamato anche orripilazione, piloerezione o riflesso pilomotorio. Questo riflesso pilomotore si verifica in molti mammiferi, oltre che negli esseri umani, anche se il più delle volte pensiamo che colpisca solo noi.
In generale, la pelle d’oca appare quando i piccoli muscoli alla base di ogni pelo, noti come arrector pili, si contraggono e tirano quest’ultimi verso l’alto. Questo riflesso è solitamente prodotto dal sistema nervoso simpatico in risposta a diversi stimoli o cause. Ovviamente questa non è una reazione controllabile o eliminabile, ma comunque tende a scomparire da sola in pochissimo tempo.
Cause della pelle d’oca
La pelle d’oca può essere provocata da svariate cause. Tra le cause più frequenti abbiamo la reazione del nostro corpo quando è esposto a temperature molto fredde. A volte capita anche che quando la temperature esterna è troppo alta e il nostro corpo sente il bisogno di raffreddarsi. Ma ciò che è davvero sconcertante è che non ci viene la pelle d’oca solo quando abbiamo freddo o quando ci sentiamo minacciati. Molti di noi sentono i brividi sulla pelle anche quando sperimentano qualcosa di bello o travolgente.
Per quanto riguarda l’influenza di fattori emozionali, è plausibile che la pelle d’oca sia scatenata dal cosiddetto meccanismo “fight or flight” (meccanismo “lotta e fuga”) ovvero per il nostro cervello, tutto ciò che risuona emotivamente, anche le cose positive e felici, possono essere classificate come una minaccia. Quando la nostra amigdala percepisce una minaccia, reale o meno, invia segnali SOS all’ipotalamo.
L’ipotalamo funziona un po’ come un centro di spedizione, e il suo compito è quello di aumentare la comunicazione con il resto del corpo. Questo attiva il nostro sistema nervoso simpatico e quando quest’ultimo viene attivato, rilascia una scossa dell’adrenalina dell’ormone dello stress, che innesca la pelle d’oca e altre reazioni di stress involontarie, come l’aumento della frequenza cardiaca, dilata le pupille e ci fa sudare i palmi delle mani. Spesso quando abbiamo la pelle d’oca è perché il nostro cervello era agitato dal nulla.
Ecco perché potresti provare brividi da cose piuttosto innocue, come andare a un concerto. Una folla che urla da sola è sufficiente per scatenare la nostra reazione da pelle d’oca. E la maggior parte delle volte, è la musica stessa che ci dà i brividi. Può anche apparire a causa dello sviluppo di un problema, che si tratti di epilessia del lobo temporale, tumori cerebrali e iperreflessia autonomica.
Nuova scoperta
Nel corso dell’anno 2020, in un’analisi sui topi, pubblicata sulla rivista scientifica “Cell“, gli scienziati dell’Università di Harvard (Stati Uniti) hanno scoperto che i muscoli specifici che si contraggono quando compare la pelle d’oca sono collegati al sistema nervoso simpatico. Quando il copro rileva basse temperature, tende a collegare i nervi simpatici e i follicoli piliferi.
A breve termine, provoca la comparsa della pelle d’oca; a lungo termine, sembra promuovere la crescita dei capelli. I ricercatori sostengono che si tratta di un collegamento importante tra le cellule staminali, che il corpo utilizza per creare altre tipologie di cellule, e altri stimoli esterni. Per tanto, se la connessione tra nervo e muscolo era già nota in questo specifico sistema, il legame con le cellule staminali regolatorie della crescita dei capelli è stata una nuova scoperta e per di più insolita, in quanto i neuroni tendono a preferire connessioni con altri neuroni o connessioni sinaptiche con i muscoli.