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Intolleranti al lattosio si nasce o si diventa?

L’intolleranza al lattosio, è una condizione in cui l’intestino non riesce a digerire del tutto lo zucchero presente nel latte e nei suoi derivati (tra cui formaggi molli, gelati, prodotti industriali, etc.). Non a caso, una volta assunti, il soggetto può accusare, il più delle volte, disturbi intestinali (diarrea, stitichezza, meteorismo, e via discorrendo), senso di stanchezza, o sbalzi d’umore. Parliamo di una reazione avversa, ma non pericolosa, all’ingestione di un determinato gruppo alimentare. Solo in Italia, il 50% della popolazione ne soffre. Ma intolleranti al lattosio si nasce o si diventa?

L’intolleranza al lattosio può essere genetica o acquisita (o secondaria). Nel primo caso, l’organismo non riesce a produrre abbastanza lattasi; in linea di massima, tale condizione, si presenta nel periodo in cui avviene l’introduzione progressiva degli alimenti complementari, o per meglio dire, diversi dal latte.

Mentre in una forma più rara, il neonato è del tutto privo di questo enzima, e dunque manifesta i sintomi sin da subito, o per essere più precisi, dall’arrivo della montata lattea.

Nel secondo caso, invece, può insorgere a qualunque età, in seguito a patologie, malattie infiammatorie croniche intestinali o ad una terapia antibiotica, che frena la normale attività della “lattasi-floridzin idrolasi“. É una fase di passaggio: basterà, semplicemente, “rinunciare” per 3/6 mesi, al latte e a tutti i suoi derivati, per poi reintrodurli progressivamente.

Sono davvero tanti i motivi per cui una persona può effettivamente diventare intollerante al lattosio, e sono altrettante le forme riconosciute.

Intolleranti al lattosio si nasce o si diventa?

L’intolleranza al lattosio e i suoi sintomi

Quando si soffre di una particolare intolleranza al lattosio, si possono manifestare:

  • crampi,
  • dolori addominali,
  • eruttazione,
  • flatulenza,
  • meteorismo,
  • dissenteria,
  • stitichezza,
  • nausea,
  • rigurgito acido,
  • vomito.

Questi disturbi, normalmente, compaiono dai 30 minuti alle 2 ore dopo l’ingestione di lattosio, e la loro intensità può cambiare moltissimo a seconda del livello di intolleranza. Ad esempio, alcuni soggetti possono riscontrare sintomi dopo averne assunto una piccola dose, mentre altri sono in grado di tollerare quantità nettamente superiori, prima che sopraggiunga una crisi.

Intolleranti al lattosio si nasce o si diventa?

Le 3 diverse forme di intolleranza al lattosio

Esistono tre tipi di intolleranza al lattosio. Ecco quali sono:

1- La forma primaria

Detta anche genetica, è quella più diffusa. Può manifestarsi dopo lo svezzamento, o con l’avanzare dell’età, in conseguenza del fatto che la quantità di lattosio diminuisce.

Intolleranti al lattosio si nasce o si diventa?

2- Intolleranza acquisita

Si tratta di quella transitoria e reversibile; non ha origini genetiche ed è causata dalla diminuzione dell’enzima lattasi in seguito a gastroenteriti acute, chemioterapie, terapie farmacologiche, disordini nutrizionali o a malattie infiammatorie intestinali croniche, come la celiachia diagnosticata in ritardo, la colite ulcerosa (CU) e il morbo di Chrohn. In questi casi, si tratta di un problema temporaneo, risolvibile con la guarigione della patologia responsabile.

3- La forma congenita

Parliamo di una condizione rara, di origine genetica, ma si differenzia dall’intolleranza al lattosio primaria. A causa di una mutazione genetica trasmessa dai genitori, la lattasi è completamente assente fin dalla nascita. Il neonato con un’intolleranza simile, manifesterà sintomi come vomito e diarrea, non appena viene nutrito con il latte materno o artificiale.

Grazie per aver letto con noi “Intolleranti al lattosio si nasce o si diventa?”

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