Il transito intestinale pigro è un termine per indicare la diminuzione dell’efficacia del transito intestinale. Questa diminuzione può essere particolarmente dolorosa e deve essere affrontata al meglio. Si stima che, un giorno non troppo lontano, la maggioranza delle donne (soprattutto le donne) sarà colpita da questo fenomeno. Possono essere adottate misure efficaci per evitare al meglio la comparsa di questo disturbo, ma bisogna metterci un pò di impegno e buona volontà . Dunque scopriamo… Come si combatte l’intestino pigro?
Per combattere l’intestino pigro, una dieta a base di fibre è indispensabile, ma questa misura dietetica deve essere accoppiata con un regolare esercizio fisico e una perfetta idratazione. E a volte sembrano anche non bastare. Vi diciamo di più..
Intestino pigro, sintomi e cause
Si parla di transito intestinale pigro, quando la funzione digestiva è meno efficace. Gli alimenti vengono trasformati nell’apparato digerente e, le feci così formate, avanzano nel colon per poi essere evacuate. A volte le feci hanno difficoltà a transitare perché sono disidratate o i muscoli che permettono di fermentare e spingere il contenuto del colon, sono meno efficenti.
Questo rallentamento può essere occasionale, ma in alcune persone può verificarsi cronicamente. Generalmente si manifestano i seguenti sintomi:
- Costipazione (meno di 3 volte alla settimana) o difficoltà ad evacuare le feci;
- Pancia gonfia;
- Dolore addominale;
- Mal di testa;
- Irritabilità .
Le cause di un transito intestinale pigro sono molteplici. Questo fenomeno colpisce preferenzialmente le donne, a tutte le età . Gli ormoni sono spesso coinvolti e, in particolare, è il progesterone che tende a diminuire la funzione dei muscoli intestinali. La causa del rallentamento è anche dovuto da una diminuzione della peristalsi nel colon che fa avanzare le feci. Queste risultano, quindi, disidratate e difficili da smaltire. Si distinguono tuttavia diverse cause, che possono implicare un transito intestinale pigro.
Quanto influisce lo stile di vita
Scarsa idratazione, dieta squilibrata, stress o mancanza di esercizio fisico, sono generalmente le cause più comuni. Il transito intestinale può essere rallentato a causa di un cambiamento del ritmo di vita o di lunghi viaggi in treno o in aereo.
L’età o la gravidanza possono spiegare la diminuzione del transito. Infatti, con l’età , la disidratazione è molto più comune e, molte persone anziane, soffrono di un transito pigro. Anche le donne in gravidanza sono fortemente colpite, perché il feto preme sul sistema digestivo, impedendogli di essere operativo. Anche alcune anomalie anatomiche (come degli intestini più lunghi…) possono anche spiegare alcuni transiti pigri.
Trattamento e prevenzione del transito intestinale pigro
Per superare un transito pigro, possono essere prescritti alcuni farmaci. Si tratta essenzialmente di aiutare la funzione motoria e reidratare le feci. Tuttavia, i lassativi non dovrebbero essere assunti troppo a lungo, poiché rischiano di aggravare il problema.
L’apporto di fibre (ad esempio di cereali integrali) è essenziale, associato ad una forte idratazione. Generalmente per prevenire un transito intestinale pigro è opportuno:
- Aumentare la razione quotidiana di fibre (cereali integrali, crusca di grano, semi di lino…), in particolare di fibre insolubili che permettono di stimolare la peristalsi.
- Consumare in buona quantità verdure e frutta, prediligendo quelle a semi (agrumi, kiwi e bacche, in via prioritaria).
- Aggiungere uno o due cucchiai di olio vegetale d’oliva o di colza alla dieta, per lubrificare le feci.
- Bere regolarmente 2 litri di acqua ricca di magnesio, al giorno (lo scopo è quello di idratare le feci per renderle più flessibili);
- Fare esercizio fisico regolarmente;
- Prendere quotidianamente delle dosi di gel di aloe vera in cicli brevi e puntuali, in combinazione con l’assunzione di probiotici.
