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giovedì, Novembre 21, 2024

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Com’è nato l’impero Zara?

Chiunque sia amante della moda, almeno una volta nella vita ha sicuramente messo piede in un negozio di Zara. Il famosissimo marchio d’abbigliamento che offre una vasta quantità di prodotti: dai cappotti agli accessori, dalle scarpe a dei buon profumi da donna. Ma quando è nata la catena d’abbigliamento che ha invaso tutto il mondo?

Amancio Ortega ha abbandonato la scuola all’età di 12 anni, ma questo non gli ha impedito di creare una catena internazionale di negozi di abbigliamento e di entrare nella lista di Forbes. Regine e studenti, star del cinema e funzionari indossano abiti Zara. Il gruppo spagnolo, Inditex, che oltre a Zara comprende anche i marchi Pull&BearMassimo DuttiBershkaStradivariusOyshoZara Home e Uterqüe, è uno dei maggiori player nel mercato internazionale dell’abbigliamento. Tutto questo è stato creato dall’imprenditore Amancio Ortega, che, insieme alla sua famiglia, ha trasformato un piccolo laboratorio di cucito in una società internazionale.

L’infanzia difficile

“Ricordo che un pomeriggio dopo la scuola ero con mia madre e molto spesso andavo a fare shopping con lei. Il negozio in cui andavamo era uno di quei grandi negozi di alimentari con un bancone alto, così alto che non vedevo chi stava parlando con mia madre, ma ho sentito la voce di quell’ uomo che non dimenticherò mai: mi dispiace, ma non posso venderti altri beni a debito dato che mi devi già due pagamenti. Sono rimasto scioccato. Avevo solo 12 anni”.

Quel giorno, Amancio Ortega decise di diventare ricco e che un incidente del genere non sarebbe più successo a sua madre. Abbandonò la scuola superiore e ha accettò lavorare come commesso in una sartoria nella sua città natale, Coruña. All’età di 17 anni, l’uomo decise di lasciare la sartoria e iniziare a lavorare come assistente di Maja. L’azienda aveva diverse filiali in cui lavoravano già il fratello maggiore Antonio e sua sorella Pepita. Amancio fu rapidamente promosso come manager e proprio in quegli anni conobbe Rosalia Mera Goyenchea, la sua prima moglie, nonché fondatrice dell’imper insime ad Amancio.

L’uomo aveva imparato rapidamente il movimento dell’industria tessile, come il prodotto diventava più costoso man mano che passava attraverso le mani dei diversi intermediari. Così nel 1963 crea in un garage di 80 metri quadrati la società Confecciones GOA (richiamando le iniziali del suo nome al contrario) per la produzione e la vendita di accappatoi trapuntati, pigiami e vestaglie. Il suo primo bestseller fu proprio una vestaglia da casa.

Dieci anni dopo, ebbe l’idea di entrare nel mercato al dettaglio: così nel 1975 aprì insieme alla moglie, il primo negozio Zara nella sua città natale di a Coruña. Inizialmente come nome scelsero “Zorba”, da “Zobra il greco”, il film preferito di Rosalia, ma poi si resero conto che sulla stessa via c’era un bar con lo stesso identico nome. Ovviamente sarebbe stato impossibile avere sulla stessa via due negozi diversi con lo stesso identico nome. Per tanto modificarono il nome della boutique, salvando alcune lettere come la “z”, la “r” e la “a”. Per una questione di pronuncia decide di far aggiungere un’altra “a”. Nasce così il nome Zara.

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Amancio Ortega, fondatore dell’impero Zara

Rete internazionale

Nel 1979, Amancio ha fuso tutte le sue società sotto la bandiera Inditex. Negli anni ’80, ha riempito tutti gli angoli della Spagna con i suoi negozi, e anche prima della fine del decennio, è stato inghiottito da un’idea coraggiosa e spericolata: conquistare le capitali della moda nel mondo, Parigi e successivamente attraversare l’Atlantico per conquistare New York.

“Quando sono arrivato a Parigi nel 1990, poco dopo aver aperto il nostro primo negozio, vicino a Place de l’Opéra, mi sono precipitato lì per vedere tutto con i miei occhi, – ha detto Ortega. “Quando ho cercato di entrare in quel primo negozio nella capitale della Francia, non riuscivo a superare la fila di persone. Rimasi lì sulla soglia, piangendo come un bambino. Non riuscivo a contenere i miei sentimenti”.

Fin dall’inizio, l’azienda si è affidata alla moda veloce e alla ripetizione dei modelli di famosi designer in materiali più accessibili. Nell’ufficio di Inditex c’era un reparto speciale, i cui dipendenti studiavano riviste di moda e sezionavano anche abiti delle ultime collezioni per prendere in prestito i loro tagli per i loro modelli.

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Logo Zara in uso dal 25 gennaio 2019

Sapendo che un singolo marchio non avrebbe soddisfatto tutti i clienti, Amancio decise di non accontentarsi di Zara, il cui pubblico di consumatori era costituito da donne della classe media e che generava il 78% del suo fatturato. Nel 1991, creò Pull & Bear, introducendo così l’abbigliamento casual per i giovani. Inoltre acquistò il gruppo Massimo Dutti, rivolto a clienti di entrambi i sessi.

Nel 1998, decise di coprire le esigenze degli adolescenti che frequentavano le discoteche, e creò Bershka, invece per le ragazze che non vogliono vestirsi come le loro madri o sorelle maggiori, e l’anno successivo acquistò Stradivarius, ottenendo così il controllo su due importanti marchi nel mercato adolescenziale. 

Nel 2005 il brand Zara, per la prima volta entra nella classifica dei 100 marchi più importanti del mondo posizionandosi al 77º posto nella classifica annuale della rivista “Business Week”. Secondo Forbes,il dirigente Ortega il 24 maggio 2022, è stato dichiarato uno degli uomini più ricchi al mondo, nonché il più ricco di Spagna, con un patrimonio di 55,5 miliardi di dollari. Ad oggi esistono più di 7.000 Zara diffusi in più di 50 paesi nel mondo.

 

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