L’ossigeno aiuta a rilasciare energia dal glucosio chimico dello zucchero in un processo chiamato respirazione. La respirazione rilascia anche l’anidride carbonica, un processo che si trova sia negli esseri umani che nei pesci durante la respirazione. Pertanto i pesci hanno bisogno di ossigeno per sopravvivere esattamente come gli essere umani. Gli scienziati hanno condotto uno studio che mostra che il metodo con cui questi animali possono respirare sott’acqua.
Il metodo che usano i pesci per respirare
La respirazione degli esseri umani avviene tramite l’inalazione di ossigeno dell’aria attraverso la bocca e il naso, raggiungendo successivamente i polmoni. Nel caso del pesci, questo processo è più complesso. Secondo il Dipartimento delle risorse naturali dello Iowa, per respirare, i pesci devono rimuovere le molecole di ossigeno disciolte nell’acqua.
Tuttavia, la quantità di ossigeno nell’aria è superiore rispetto a quella nell’acqua. Proprio per questo i pesci hanno un processo respiratorio molto più difficile rispetto agli umani. I pesci prendono l’acqua in bocca, proprio come noi aspiriamo aprendo e chiudendo le labbra.
Quest’acqua viene poi filtrata attraverso le branchie, situate ai lati della testa. Si tratta di organi fondamentali in quanto permettono di assumere l’ossigeno nell’acqua. Nella branchie sono presenti delle fitte lamelle: proprio qui l’ossigeno viene separato dall’acqua e assorbito dai vasi sanguigni. L’acqua, carica d’ossigeno, entra dalla bocca del pesce quando le branchie sono chiuse. La stessa acqua, deprivata dall’ossigeno viene rimessa all’esterno attraverso le branchie aperte.
Il pesce labirinto
Le branchie hanno bisogno di acqua per mantenere la loro struttura e prevenire la rottura dei tessuti. Se esposto all’aria per troppo tempo, le branchie possono collassare e il pesce soffocare. Sono particolarmente adatti alla vita sottomarina, proprio come i polmoni lo sono alla vita sulla terraferma! Ciò significa che l’acqua a basso contenuto di ossigeno è mortale per i pesci quanto lo può essere per noi un basso livello di ossigeno nell’aria. Le zone anossiche e ipossiche, (chiamate zone morte), sono luoghi nell’Oceano dove c’è così poco ossigeno che i pesci non possono sopravvivere.
Esistono però alcuni pesci che possono ottenere il loro ossigeno sia dall’aria che dall’acqua: come per esempio il pesce labirinto. Queste creature hanno organi simili ai polmoni umani, che hanno diversi compartimenti a forma di labirinto. Conosciuti come branchie, questi organi aiutano i pesci a respirare l’aria, proprio come gli esseri umani.
Pertanto se il livello di ossigeno nell’acqua in cui vivono i pesci labirinto scende troppo in basso, vengono in superficie e usano le pinne per prendere una boccata d’aria. Alcuni pesci labirinto possono sopravvivere anche diverse ore fuori dall’acqua.
Curiosità sui pesci:
- Sono privi di orecchie e palpebre, hanno un piccolo organo interno che funziona da ”orecchio” e consente ai pesci di percepire rumori, suoni e vibrazioni presenti nell’acqua;
- Le persone hanno circa 10.000 papille gustative, mentre il pesce gatto ne ha oltre 27.000;
- Il pesce più grande del mondo è lo squalo balena “Rhincodon typus“. Può raggiungere una lunghezza di 15 metri e un peso di oltre 20 tonnellate;
- Il pesce più piccolo del mondo è il maschio della specie “Paedocypris progenetica” , che misura solo 6,2 mm di lunghezza. La femmina raggiunge i 46 mm;
- Alcune specie di pesci non hanno ossa e lo scheletro del corpo è costituito solo da cartilagine, da cui il nome Pesce cartilagineo;
- Il pesce può emettere suoni. Lamenti, grugniti, ronzii, sibili, fischi, crepitii e strilli per minacciare nemici o spaventare gli intrusi o per attirare i partner;
- I cavallucci marini non solo nuotano in verticale, ma i maschi si trasformano in ”mamme”. Difatti nella fase del corteggiamento la femmina depone le uova nella sacca del maschio e questo successivamente partorisce i piccoli.