Le patatine fritte rappresentano il piatto più amato nel mondo. Croccanti, piccole, con aggiunta di condimenti di vario tipo, contorno ideale o snack goloso perfetto. Sono uno dei contorni più popolari al mondo per hamburger, pollo fritto e bistecca alla griglia. Nessuno dice mai di no a questo piatto particolare, ma vi siete mai chiesti quale sia la sua storia?
Chi ha inventato le patatine fritte?
L’invenzione delle patate fritte rotonde, sottili e croccanti risale al 1853 grazie allo chef statunitense George Crum. Si narra che nel ristorante “Moon Lake Lodge” di New York, un cliente rimandò in cucina un piatto di contorno con patate, sostenendo che fossero state tagliate troppo spesse per i suoi gusti. Lo chef decise di fargli un dispetto e affettarle sottilissime, farle friggere nell’olio bollente e cospargerle di sale, non solo il cliente le trovò squisite, ma con il passaparola arrivarono al suo ristorante altri clienti che le richiedevano sempre di più.
Le patate furono introdotte per la prima volta in Europa nel 1500 sulle navi dei conquistadores spagnoli. La storia delle patatine fritte è ancora oggi oggetto di discussione tra belgi e francesi:
Un manoscritto del 1781 racconta che i belgi stavano probabilmente friggendo sottili strisce di patate già alla fine del XVII secolo. Questa idea sarebbe venuta ai poveri abitanti dei villaggi della valle della Mosa tra Dinant e Liegi. Spesso mangiavano piccoli pesci fritti che catturavano nel fiume. Durante i mesi invernali, quando il fiume gelava, la pesca diventava un compito impossibile e costringeva gli abitanti del villaggio a cercare altre fonti di cibo. Gli abitanti decisero di sostituirli con le patate, affettandole e friggendole esattamente come facevano quando cucinavano il pesce.
Secondo un rapporto Reuters del 2014, “le patatine fritte belghe sono tradizionalmente vendute in un cono di carta in un ‘fritkot’, generalmente una roulotte. Ce ne sono circa 5.000 in Belgio, il che li rende 10 volte più comuni pro capite dei ristoranti McDonald’s negli Stati Uniti”.
Antoine-Augustine Parmentier e la divulgazione delle patate
La popolarità della patata in Francia invece è in gran parte attribuita a un ufficiale medico dell’esercito francese di nome Antoine Augustin Parmentier. Durante la Guerra dei sette anni, Parmentier fu fatto prigioniero in Germania e, come parte delle sue razioni carcerarie, ricevette patate. In quel periodo l’uomo scoprì le qualità nutritive dell’ortaggio.
A quel tempo, i francesi usavano le patate solo per l’alimentazione dei maiali e non le mangiavano mai. Credevano che questo ortaggio causasse varie malattie. Difatti, nel 1748, il parlamento francese vietò addirittura la coltivazione delle patate perché si credeva causassero la lebbra.
Quando tornò in Francia, Parmentier iniziò a sostenere la patata come potenziale fonte di cibo, perché era certo che le teorie dei francesi sulla patata semplicemente non erano vere. Così nel 1772, la Facoltà di Medicina di Parigi affermò che la patata era commestibile.
Francia, la carestia del 1785
Aveva anche assunto guardie armate per custodire le patate nel tentativo di convincere la gente che quello che c’era era molto prezioso. Avrebbe quindi detto alle guardie di accettare qualsiasi tangente le persone offrissero loro e di lasciare che “rubassero” le patate. Alla fine, tuttavia, ci volle una carestia nel 1785 perché la patata diventasse popolare in Francia.
Una volta che i francesi accettarono la patata, la sua popolarità salì alle stelle in Francia. Nel 1795, le patate venivano coltivate su larga scala in Francia. Durante questo periodo, le patatine fritte divennero estremamente popolari in Francia, specialmente a Parigi, dove le persone potevano acquistare le loro “frite” dai venditori ambulanti.
Tutto questo è accaduto più o meno nello stesso periodo sia per i francesi che per i belgi. Allora chi lo sa? Tuttavia, i francesi sembrano essere stati quelli che hanno diffuso le patatine fritte in America e Gran Bretagna, e a loro volta gli americani, attraverso catene di fast food, alla fine le hanno introdotte nel resto del mondo non europeo come “patatine fritte”.