Si chiama scatola nera ed è un particolare dispositivo elettronico che ha la funzione di registrare i dati provenienti da un aeromobile in viaggio. Con lo schianto degli aerei Air Asia QZ8501 e Malaysia Airlines MH17, così come la scomparsa del velivolo MH370 o eventi successivi accaduti nel tempo, le scatole nere degli aerei sembravano avere le risposte ogni volta. Divennero molto popolari soprattutto dopo la fine della seconda guerra mondiale. Da quel momento, questi dispositivi sono diventati sempre più complessi per essere in grado di memorizzare quante più informazioni possibili sulle operazioni aeree.
Le scatole nere non sono nere e sono composte da due parti
La scatola nera, nonostante il nome, non è nera, ma arancione con bande catarifrangenti per poter essere facilmente rintracciata e identificata in caso di incidente. É composta da due pezzi separati di equipaggiamento: il registratore dei dati di volo e un registratore vocale nella cabina di pilotaggio. Sono obbligatori su qualsiasi volo commerciale o jet privato. Il registratore dei dati di volo registra dati quali velocità dell’aria, altitudine, accelerazione verticale e combustione del carburante. Le prime versioni utilizzavano fili per codificare questi dati.
La scatola nera è stata inventata da un australiano
Il padre di David Warren morì in un incidente aereo nel 1934, quando David aveva solo nove anni. Nei primi anni 1950, ebbe l’idea di costruire un‘unità in grado di registrare le date di volo e le conversazioni nella cabina di pilotaggio, in modo da poter aiutare gli analisti a trarre le conclusioni necessarie da un evento. Ha scritto una nota al Centro di ricerca aeronautica di Melbourne intitolata “Un dispositivo per supportare le indagini relative agli incidenti aerei”. Nel 1986 produsse anche il primo prototipo, chiamato ARL Flight Memory Unit. La sua invenzione non ricevette molta attenzione all’epoca, ma solo cinque anni dopo. Da allora, hanno iniziato a essere prodotti in serie negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
La ricerca di una scatola nera richiede tempo
Questo dispositivo cominciò ad essere utilizzato nell’aviazione alla fine del 1950, e da allora si è evoluto a tal punto che una scatola nera è in grado di resistere al fuoco a 1.100 gradi di temperatura, un impatto la cui forza è equivalente a 3.500 chili e resiste alle alte pressioni, anche sotto il mare. Le scatole nere sono dotate di un sensore subacqueo che si attiva nel momento in cui il dispositivo entra in contatto con l’acqua. Il sensore è funzionale a profondità di quattro chilometri e può segnalare una volta al secondo per 30 giorni prima di esaurire la batteria.
Tutto questo è possibile grazie a tre diversi tipi di rivestimenti, con grande resistenza al calore, alla pressione e agli urti, che rivestono i componenti elettronici che registrano le registrazioni. I registratori di dati di volo hanno un doppio rivestimento in titanio o acciaio inossidabile perché devono essere in grado di resistere anche alle condizioni più terribili, che sono indistruttibili. Inoltre, di solito è posizionata nella coda dell’aereo, poiché, in teoria, è la parte più sicura dell’aeromobile. Le scatole nere sono così importanti che vengono persino trasportate in duplice copia, in caso di guasto o danneggiamento dopo l’incidente.