Gli scacchi sono uno dei giochi più popolari e amati al mondo. Le Nazioni Unite stimano che quasi 605 milioni di persone in tutto il mondo, o circa l’8% della popolazione mondiale, lo giochino regolarmente. Mentre alcuni giochi finiscono persi nell’oscurità dopo aver trascorso diversi anni sugli scaffali dei negozi, gli scacchi sono sopravvissuti alla prova del tempo. Il gioco ha anche ricevuto una spinta data dalla serie Netflix del 2020, “The Queen’s Gambit”. Un gioco molto popolare, ma sai chi ha inventato gli scacchi?
La storia degli scacchi
Le origini specifiche di questo gioco sono difficili da determinare con precisione, specialmente in relazione all’età degli scacchi. E sebbene non ci sia una sola persona che possa essere accreditata come l’unico creatore di scacchi, la maggior parte degli storici ritiene che il gioco abbia avuto origine in India intorno al 600 d.C. poiché i primi accenni furono fatti in un romanzo sanscrito, la Vasavadatta. L’origine del gioco sembrava consistere in una simulazione “pacifica” di uno scontro tra due eserciti e diffuso sotto il nome di chaturanga che si traduce approssimativamente in “quattro membri di un esercito”, secondo il Dictionary of Online Etymology, con i quattro membri che sono elefanti, cavalli, carri e soldati di fanteria.
Le prime iterazioni di scacchi, inclusa la più antica versione conosciuta, risalente al 760 d.C., contenevano pezzi di carro ed elefante. Questi furono infine sostituiti rispettivamente dalla torre e dall’alfiere, divenendo alla fine del XV secolo molto simili a quelli attuali. Dal persiano, quindi, abbiamo solo l’etimologia del nome, infatti la parola scacchi deriva dalla parola “Shah” che significa Re. Nell’anno mille il gioco degli scacchi arrivò grazie agli arabi in Europa, diffondendosi poi in tutto il vecchio continente.
La leggenda degli scacchi
Mentre un singolo individuo non può essere definito l’inventore degli scacchi, un’antica leggenda, chiama il gran visir Sissa Ben Dahir l’iniziatore del gioco. Secondo la storia, diede la prima scacchiera ad un principe indiano. Questo aneddoto divenne così famoso che fu ricordato anche da Dante nella Divina Commedia.
Questo arriva a confutare l’ipotesi, per lo più leggendaria, che il gioco degli scacchi sia nato in Persia su esplicita richiesta del Re, il quale, stufo della sua quotidianità fatta di quasi nulla, decise di chiedere al suo mago di corte di creare un gioco divertente che potesse sopprimere le sue noiose giornate. Il principe fini per appassionarsi così tanto al gioco degli scacchi che decise di premiare il suo inventore dicendogli che potesse scegliere tutto quello che desiderava.
Egli però chiese semplicemente dei chicchi di grano. Uno per la prima casella della scacchiera, due per la seconda casella, quattro per la terza e così via. Inizialmente al re sembrò una richiesta molto modesta ma successivamente si rese conto che le caselle erano in tutto 64 e che in base al calcolo esponenziale il risultato corrispondeva ad un numero enorme: 18 446 744 073 709 551 615. Non sarebbero bastati i raccolti dei prossimi ottocento anni per soddisfare quella richiesta!
Uno sport olimpico
Gli scacchi non sono solo un gioco a cui il concetto di intelligenza viene immediatamente associato, ma è anche uno sport riconosciuto a livello agonistico dal Comitato Olimpico Internazionale. La Federazione Internazionale di Scacchi (FIDE) organizza tutte le competizioni ufficiali da quasi cento anni, le cui regole dettano anche nel suo Manuale FIDE. Questo manuale viene aggiornato durante i congressi della Federazione Internazionale di Scacchi. La credenza di origini persiane si ritrova anche durante alcune fasi del gioco, infatti, una partita termina con lo scacco matto del re avversario. In scacco matto persiano si dice Shah Mat che significa Il re è morto.
La Federazione Internazionale di Scacchi organizza i Giochi Olimpici di Scacchi in tutto il mondo da quasi novant’anni, ma ora si svolgono in modo stabile ogni due anni da almeno settant’anni. Storicamente il gioco degli scacchi si riflette anche nell’arte, infatti in Italia, precisamente in Sicilia nel Palazzo dei Normanni a Palermo, c’è il primo dipinto dove viene rappresentata una partita a scacchi.