Per molte persone, “piccoli uomini verdi” significa solo una cosa: vita extraterrestre o alieni. Questa rappresentazione di esseri extraterrestri, che solitamente vengono descritti come dispettosi o addirittura malevoli, ha resistito nel vocabolario della fantascienza per molti decenni, apparendo in tantissime storie di fantascienza, film e programmi TV. Ma chi ha deciso che nell’immaginario fantascientifico gli alieni debbano avere questo colore e come ha fatto a diventare così accettato come un modo per riferirsi ai visitatori di altri mondi?
Alieni verdi nel cinema
Quando parliamo di alieni verdi nel cinema, dobbiamo menzionare soprattutto quelli che sono apparsi in molti dei film di fantascienza nel 1950. Un decennio che in effetti è stato segnato da questo tipo di film perché, in piena Guerra Fredda, molti americani sostenevano di aver visto dischi volanti. Uno dei rapporti più famosi di un incontro con gli alieni è avvenuto in Kentucky (USA) nel 1955. Alcuni agricoltori hanno riferito che esseri umani alti circa un metro e grigio – argento avevano attaccato la loro fattoria nel cuore della notte.
I giornali che riportarono il presunto fatto usarono l’espressione omini grigi, abbreviata in LGM, che portò ad un’altra espressione che finirebbe per essere identificata per descrivere gli alieni: omini verdi. Altri giornalisti, tuttavia, fanno riferimento al romanzo di fantascienza di Fredric Brown del 1954 “Martians Go Home”, dove i marziani sono descritti come piccole creature verdi, cambiando la definizione in piccoli uomini verdi. In effetti, gli anglosassoni usano ancora l’acronimo LGM quando si riferiscono agli extraterrestri e con esso, che hanno la mentalità di essere di questo colore e quindi li hanno mostrati sullo schermo quasi sempre.
Quando gli alieni “iniziano” a diventare verdi?
Esistono varie teorie sul colore di questi omini verdi. La prima riguarda i bambini verdi di Woolpit. Si tratta di una leggenda e di un vero e proprio mistero storico. La storia è riportata da due fonti differenti, di quel secolo: la prima è quella dell’abate Ralph di Coggeshall, la seconda invece è quella dello storico William Parvus, nella sua “Historia rerum Anglicarum”.
Le testimonianze storiche del XII secolo parlano di un bambino e una bambina dalle pelle verde comparsi misteriosamente nel villaggio inglese. I due parlavano una lingua incomprensibile e mangiavano solamene verdure verdi. Il ragazzo è morto in giovane età, ma la ragazza iniziò a mangiare cibo locale e piano piano perse il colore della sua pelle inoltre, imparò l’inglese, e disse che lei e il fratello provenivano da una terra chiamata “Terra di San Martino”, dove non c’era la luce del sole e tutte le persone erano verdi. In ogni modo, questa storia è rimasta sospesa tra mistero e leggenda, realtà storica e folklore, e ad oggi nessuno ha una spiegazione certa.
Così, alieni cattivi e verdastri, con la testa sproporzionata ed enormi pupille si sono raggomitolati nell’immaginario popolare e hanno continuato a popolare i film. D’altra parte, l’uso della frase “piccoli uomini verdi” risale al 1940, con l’Enciclopedia della Fantascienza che traccia il primo uso del racconto di Harold Lawlor “Little Green Men”.