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venerdì, Novembre 22, 2024

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Perché si dice “avere la coda di paglia”?

L’espressione “avere la coda di paglia” viene usata solitamente per indicare lo stato d’animo di una persona che non vive con tranquillità una certa situazione perché è consapevole di non avere la coscienza pulita a riguardo ed è continuamente sospettosa per la paura di essere scoperto.

Le due origini del modo di dire

La prima spiegazione fa riferimento ad una favola di Esopo che narra di una volpe a cui una tagliola mozzò la coda. L’animale si vergognava così tanto a riguardo, che i suoi amici decisero di regalarle una coda di paglia. La coda era così ben fatta che nessuno poteva sospettare dell’accaduto, un giorno però il gallo si lasciò sfuggire il segreto e la notizia della coda della volpe arrivò fino all’orecchio dei contadini. Questi, conoscendo ormai il punto debole della volpe, iniziarono ad accendere fuochi vicino ai loro pollai che avrebbero tenuto lontana la volpe per paura di bruciarsi la coda qualora si fosse avvicinata.

Un’altra spiegazione dell’origine di questo modo di dire, viene proposta da Ottavio Laurati, nel “Dizionario dei modi di dire”. Risale al medioevo e fa riferimento ai vincitori di battaglia che umiliavano gli sconfitti o i condannati, facendoli sfilare con una coda di paglia attaccata al sedere, con la possibilità che qualcuno gliela incendiasse.

Da qui il modo di dire “avere la coda di paglia” significa avere un difetto nascosto o comunque un segreto che gli altri possano scoprire e temere ogni tipo di critica. Come afferma un proverbio toscano: “Chi ha la coda di paglia ha sempre paura che gli pigli fuoco”.

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