Quando consideriamo una persona incapace di fare qualcosa o non in grado di raggiungere un certo obiettivo spesso usiamo il termine “datti all’ippica”. Secondo l’Accademia della Crusca, “darsi all’ippica” è un invito a cambiare mestiere abbandonando quello che attualmente si svolge e nel quale non si è bravi.
Secondo alcuni fu inventata dal poeta napoletano, Giovan Battista Marino nel ‘600. Questo consigliava di darsi all’ippica ai poeti incompetenti di comporre versi intelligenti. A quell’epoca lavorare nell’ambiente dei cavalli veniva considerato un mestiere umile.
Secondo altre fonti, invece, l’espressione risalirebbe al 1931, quando il politico fascista Achille Starace, arrivò con un’ora di ritardo ad un convegno di medicina. I medici lo accolsero con qualche protesta ma Starace per giustificarsi disse di essere andato a cavalcare, come ogni giorno e mai avrebbe potuto rinunciarci. Inoltre il politico aggiunse «Fate ginnastica, non medicina. Abbandonate i libri e datevi all’ippica ». Con questa frase intendeva dire che preferiva uno stile di vita sportiva e all’aria aperta anziché una vita sui libri.