Cosa intendiamo per persone isolate? Quelle che appartengono a tribù senza alcun contatto con il resto dell’umanità, i cosiddetti “popoli isolati“. Si stima che ci siano ancora un centinaio di tribù incontestate nel mondo, ma contarle è difficile. Con “popoli isolati” si parla, infatti, di quei gruppi di esseri umani che, per scelta o necessità, hanno trascorso secoli lontano dal resto della civiltà, con contatti rari e poco influenti. Ma tra questi popoli ce ne sono alcuni più vicini alla società.. Mentre altri sono al di fuori dal mondo. La curiosità di oggi, tocca proprio loro: quali sono le persone più isolate al mondo?
Si stima che questi gruppi siano ancora un centinaio: circa 40 in Brasile, 15 in Perù, e altri nei paesi in cui si estende la foresta amazzonica (Bolivia, Colombia, Ecuador e Paraguay). Ma ce ne sono anche in Nuova Guinea e nelle isole Andamane, nell’Oceano Indiano.
Per quanto ne sappiamo, quasi tutte queste tribù hanno incontrato almeno una volta qualcuno del “mondo esterno“, o visto passare un aereo sopra le loro teste, ma questi incontri non hanno cambiato il loro livello di evoluzione, né le loro abitudini di vita. Hanno continuato come se niente fosse.
Una scelta di vita
Molti di questi popoli sono costretti a nascondersi, una scelta per sopravvivere alle invasioni dei bracconieri. I proprietari terrieri e i cercatori d’oro senza scrupoli spesso li attaccano, li uccidono, li stordiscono con l’alcol e violentano le loro donne. Sappiamo poco di loro, sono per lo più nomadi e basano il loro sostentamento sulla caccia e la pesca e la raccolta di piante, utilizzate per nutrirsi ma anche per costruire case.
Se nulla è cambiato negli ultimi anni, questi popoli vivono ancora come i nostri antenati di 15 mila anni fa. Vivono come si viveva probabilmente nell’età della pietra, ad eccezione dell’uso di strumenti di ferro, che hanno recuperato nel corso degli anni dalle navi arrivate lì.
“Gli sconosciuti più conosciuti”
Le “Sentinelle” dell’India: l’unica tribù segnalata al di fuori del Sud America, vive sull’isola di North Sentinel, nell’arcipelago indiano delle Andamane. La tribù vive della caccia e dell’agricoltura e, nei rari contatti con il resto delle popolazioni, si sono sempre dimostrati molto ostili, uccidendo gli sfortunati visitatori. Non hanno alcun contatto con il mondo esterno e sono indifesi contro i virus e i batteri, con cui noi siamo normalmente in contatto. Il loro desiderio di rimanere isolati è quindi protetto dal governo Andaman, perché rischierebbero l’estinzione.
I Toromona in Bolivia, “i re degli alberi“: una popolazione che ha avuto così pochi contatti con il mondo esterno, che alcuni dubitano ancora dell’esistenza di questa tribù.
Coloro che dicono di averli incontrati, invece, parlano di una popolazione della giungla, abile come le scimmie negli spostamenti tra gli alberi. Loro esistono per davvero. Il governo boliviano ha dichiarato una parte del Parco Nazionale di Madidi “inviolabile e ad uso esclusivo dei Toromona“, per garantirne la sopravvivenza.
I Mashco-Piro del Perù, “gli amici dei fiumi“: nella foresta pluviale peruviana vive la popolazione nomade dei Mashco-Piro. La tribù vive della caccia e della raccolta dei frutti della foresta e si muove all’interno di un’area protetta, parte del Parco Nazionale Manù, nella regione chiamata Madre de Dios. Questa popolazione ha sempre evitato i rapporti con gli esploratori e i lavoratori della foresta peruviana. Ma negli ultimi anni hanno mostrato una forte curiosità per il mondo esterno; è piuttosto facile trovarli sulle rive dei fiumi che salutano e sorridono alle barche di passaggio.