L’hamburger non è solo un panino, è un simbolo – di un’epoca, di uno stile di vita, di un habit culinario di un intero paese. Non a caso, è stato nominato un giorno, l’Hamburger Day, dagli Stati Uniti, che cade il 28 maggio. Quello che non tutti sanno è che, il panino più famoso al mondo, simbolo della gastronomia made in USA, ha radici molto più lontane. Ma… Quante cose non sai sugli hamburger? Ecco cosa c’è da sapere, per diventare un “Hamburgerista” con una H maiuscola – e come mangiarli senza sporcarsi. Ma prima, alcuni fatti interessanti…
Secondo una recente ricerca, quasi un italiano su tre, afferma di mangiare il panino “all’americana” ogni giorno. E l’80% dichiara di “farsi” un hamburger, almeno una volta al mese.
Basta guardarsi intorno, per capire che l’Italia, non è solo il paese della buona cucina, ma è anche quello del panino… Tra mezzogiorno e le 14:00, un kebab sta più che bene, per la pizza è pollice in su, un calzone prosciutto e formaggio non si rifiuta mai… Ma questo, anche alle 3 del mattino!
In breve, l’Italia è anche il paese del famigerato junk food (il secondo per apprezzamento, nella classifica mondiale); i fast food rappresentano oggi, più della metà del fatturato, realizzato nel settore della ristorazione.
Bisogna anche dire, che gli italiani pranzano in media in 22 minuti, che sia per la vita frettolosa o per gli impegni di lavoro.. Spesso e volentieri ci concediamo troppo poco tempo per i pasti. Si comprende meglio, in questi casi, la nozione di «fast food».
Perche si chiama Hamburger?
Se le prime tracce risalgono all’antico Egitto, quando l’hamburger si mangiava sotto forma di polpette, è a cavallo del XVIII e XIX secolo, che entra realmente in gioco, sotto il nome di bistecca Hamburg. Naturalmente, in onore della città di Amburgo, riceve un nome per la prima volta.
All’epoca, Amburgo era il porto più importante d’Europa, e i marinai che si muovevano lungo le rotte del mare, scambiavano ricette e sapori dei vari luoghi visitati. Si deve, quindi, ai marinai e agli emigrati tedeschi, l’arrivo negli Stati Uniti dell’antenato dell’hamburger. In poco tempo è diventato sempre più famoso, fino a diventare, grazie all’avvento dei fast food, un’icona moderna.
Il primo hamburger di Mc Donald’s
Quando si parla di hamburger, non si può non collegare il loro successo al nome di Ray Kroc. È quello che ha trasformato il ristorante di “San Bernardino“, di proprietà dei due fratelli McDonald, nella più grande catena di ristoranti del mondo, usando l’hamburger come bandiera.
Con l’apertura, nel 1955, del primo ristorante McDonald’s a Des Plaines, Illinois, il primo hamburger venne venduto al prezzo di 15 centesimi.
La ricetta originale, invariata nel tempo, è diventata famosa in tutto il mondo: hamburger di manzo, ketchup, senape, cipolla, cetriolo e pane.
Parlando di cetrioli…
Quella sul cetriolo, è la diatriba più discussa nella storia dell’alimentazione, e probabilmente a livello mondiale. Non tutti amano il cetriolo nel panino e, nella maggior parte dei casi, anche in passato ne veniva chiesta la rimozione.
Nel 1958 infatti, fu rimosso dall’hamburger McDonald’s, ma un anno dopo, nell’agosto 1959, fu reintrodotto e non fu mai più cancellato dalla ricetta. E non se ne parlò più…
Qual è la cottura perfetta?
Per una cottura perfetta, bisogna evitare di usare l’olio e lasciare la carne a temperatura ambiente per 10 minuti, prima di metterla sul fuoco. Questo per evitare che l’interno rimanga freddo. L’hamburger, poi, vuole una cottura lenta, e se la scelta tra ben cotto o al sangue è solo il gusto, sul metodo non si transige… La carne non deve assolutamente essere girata più volte in modo continuativo, anzi, è sufficiente 2-4 minuti per ogni lato (in base allo spessore dell’hamburger).
Osserva il bordo: quando metà dello spessore cambia colore, è tempo di cuocere l’altro lato. Infine, non forare mai la carne con una forchetta, il risultato sarebbe quello di fargli perdere del prezioso succo di cottura. Vale sempre il consiglio di non bruciare le superfici.
Come si mangia un hamburger?
- Iniziamo con la regola di base: l’hamburger si mangia con le mani.
- Secondo punto: bisogna schiacciarlo. Non solo per renderlo addensante, ma anche per mescolare meglio gli ingredienti e fare in modo che salse e carne, inumidiscano e condiscano per bene il pane.
- Terzo: la presa perfetta, secondo alcuni ricercatori giapponesi, è con i pollici e i mignoli di entrambe le mani, nella parte di sotto e le altre sei dita, sopra.
Perché? Per chiuderne bene i contorni e ridurre al minimo la perdita di ingredienti.
Curiosità
- L’hamburger bovino per eccellenza, proviene dai tagli della spalla. Si aggiunge poi, una parte del ventre, per arricchire il sapore con un po’ di grasso. Infatti, l’hamburger più gustoso e dolce, contiene dal 12 al 15% di grassi.
- Per chi vuole fare una scelta più leggera, i tagli da scegliere sono quelli posteriori. Cioè i tagli, il cui tenore di lipidi, non supera il 5%.
- L’hamburger più costoso del mondo costa 1.400 euro, si mangia a Las Vegas. È un hamburger di carne di Kobe, con foie gras e fiocchi di tartufo.
- Il primo a servire hamburger da menù, fu lo chef Charles Ranhofer, nel suo ristorante di New York, nel 1873.