La cellulite, in gergo medico, è una condizione che si manifesta a livello di tessuto sottocutaneo. Si tratta di una disfunzione del metabolismo localizzato, che provoca l’allargamento delle cellule adipose. Negli spazi intercellulari, la ritenzione idrica è visibile all’esterno sotto forma di inestetismo (“buccia d’arancia”). Quasi ogni donna, cerca di combatterla adottando uno stile di vita sano, aumentando l’attività sportiva, o una miriade di trattamenti mirati, creme di marche diverse… Eppure la cellulite rimane lì. La tecnologia e la scienza sono in continua evoluzione e hanno la risposta a questo difetto: la carbossiterapia. Ma che cos’è la carbossiterapia?
La carbossiterapia è una delle tecniche moderne più utilizzate nella medicina estetica, per correggere cellulite, smagliature, cicatrici, segni dell’invecchiamento e altro ancora. Il suo utilizzo è fondamentale anche nella medicina vascolare, dermatologica e ginecologica.
La carbossiterapia è la somministrazione sottocutanea di una quantità di anidride carbonica allo stato gassoso, direttamente nello strato del deficit da trattare. I risultati sono visibili già dalla fine della seconda sessione, e sono più o meno durevoli, ma preferiti in campo estetico dai non amanti della chirurgia.
Perchè è efficace?
Come dicevamo, la carbossiterapia è uno dei migliori trattamenti locali per combattere la cellulite.
La sua efficacia risiede nel gas (CO2), vasodilatatore per eccellenza. Infatti, è in grado di riattivare la microcircolazione, favorendo l’apporto di ossigeno nelle cellule; nel dettaglio, l’afflusso di sangue ha un impatto positivo sulle cellule muscolari presenti negli sfinteri capillari. Ma non solo…
L’anidride carbonica, a contatto con il tessuto adiposo, stimola un enzima adatto all’idrolisi dei trigliceridi. Ciò significa che non si elimina solo il grasso, ma anche una buona quantità di acidi grassi e glicerolo, nemici per eccellenza della salute cardiovascolare. Per un trattamento adeguato della cellulite, vale la pena calcolare tre sessioni di circa 30 minuti ciascuna, ma bisogna tenere conto della gravità dell’antiteismo.
Come si effettua la carbossiterapia?
È naturale associare la carbossiterapia con l’aiuto della medicina moderna, ma non è sempre così.
L’utilizzo dei gas per trattare varie patologie, risale agli anni ’30. In particolare, l’uso del CO2 era abituale già nella stazione termale francese, nella città di Royat.
Qui, la maggior parte dei disturbi vascolari sono stati trattati con iniezioni sottocutanee, a base di anidride carbonica. Le guarigioni furono innumerevoli, tanto da indurre numerosi studi clinici, che confermarono la validità della tecnica e che sono in continua crescita. Oggi è il metodo più sicuro e affidabile nella medicina estetica.
Il trattamento con carbossiterapia si effettua prelevando l’anidride carbonica, direttamente con una macchina speciale, mediante tubi sterili che terminano con aghi sottili, fondamentali per trattare correttamente la zona. Naturalmente, la quantità di gas è controllata dal medico e regolata da un flussimetro.
La carbossiterapia è una tecnica poco invasiva, ma è possibile comunque applicare un anestetico locale a persone ipersensibili, che potrebbero provare disagio o dolore. Se l’area si addormenta per un po’, alla fine del trattamento, è possibile riprendere le normali attività quotidiane.
Quali rischi comporta?
Sebbene si tratti di una tecnica ampiamente utilizzata, la carbossiterapia non può essere praticata nelle donne in gravidanza e nelle persone che soffrono di anemia, problemi cardiovascolari, respiratori o renali, a meno che non sia stato concordato con il medico. Per quanto riguarda la tecnica, l’idea dell’anidride carbonica da iniettare nel corpo, lascia spazio a qualche perplessità… Ma non ci sono rischi.
La CO2 viene eliminata fisiologicamente attraverso processi endogeni dell’organismo. Pertanto, nelle quantità somministrate, comporta solo benefici. Tuttavia, alla fine del trattamento, potresti provare una sensazione di dolore (transitoria) o piccoli lividi.
Possiamo affermare con certezza che la carbossiterapia è un’ottima tecnica di trattamento. Ma è imperativo rivolgersi esclusivamente ai professionisti, poiché manovre insolite o (nel peggiore dei casi), un eccesso di anidride carbonica iniettata, potrebbero avere gravi effetti collaterali.
È meglio associarvi uno stile di vita sano: più acqua, frutta e verdura, ma soprattutto più sport, complice del mantenimento dei parametri ottimali dei valori ematici.