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sabato, Novembre 23, 2024

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Come si forma “l’acquolina in bocca”?

Davvero tutti usano, o gli è capitato di usare, questa famosa espressione. Davanti a un piatto fumante ed invitante o un profumo che stimola l’appetito, è successo a tutti di avere la cosiddetta “acquolina in bocca”. Non è solo un’espressione per esprimere la propria fame, ma un vero fenomeno naturale, legato al nostro organismo. L’acquolina in bocca si verifica quando vediamo o sentiamo una bevanda o un cibo che ci piace e vorremmo assaggiare. Ma, nello specifico, come si forma “l’acquolina in bocca”?

Quando mangiamo e beviamo, succede che le papille gustative sulla lingua, inviano uno stimolo nervoso al centro del gusto, situato nel cervello. In risposta al sapore, o all’odore, questo mette in azione le ghiandole salivari, che si preparano a produrre saliva. Da questo momento inizia la digestione del cibo.

È un processo che può essere innescato anche quando non mangiamo, ma vediamo o sentiamo semplicemente il cibo. In questo caso, stiamo parlando di riflesso incondizionato. Esiste infatti, la possibilità di condizionare i riflessi, e l’esempio più famoso è il “riflesso di Pavlov“.

Il riflesso di Pavlov: test e i bisogni

Ivan Pavlov, uno scienziato russo, ha sviluppato questo concetto all’inizio del 1900, a seguito di vari esperimenti sui cani. Pavlov associava la presentazione della carne agli animali, col suono di un campanello. Alla fine dell’esperimento, il suono del campanello era sufficiente per determinare la salivazione nei cani. La salivazione, era quindi indotta da uno stimolo condizionante.
In conclusione, annusare, significa eccitare ed accentuare il desiderio di cibo o bevande, ma anche, per estensione figurativa, altre cose!

Secondo alcuni esperti, il fenomeno dell’acquolina in bocca, non in presenza di un alimento reale, può anche essere legato a un meccanismo dell’organismo, che tende a sottolineare una situazione di carenza. Rappresenta, quindi, un indicatore biochimico di una situazione di bisogno del nostro corpo.

Ad esempio, il desiderio di cioccolato, è sinonimo di carenza di magnesio…

  • Desiderio di dolci in genere = mancanza di cromo, fosforo o triptofano;
  • Desiderio di pane = mancanza di azoto;
  • desiderio di caffè/tè = mancanza di ferro;
  • desiderio di bevande gassate = mancanza di calcio.

Ovviamente, è sempre bene compensare queste carenze con alimenti più naturali, come frutta secca, frutta e verdura fresca, carne, pesce, uova e legumi.

Curiosità sulla saliva

Ma perché, se la saliva è formata principalmente da acqua, non disseta?
È una questione di concentrazione: la saliva è più concentrata della soluzione salina. Ci disidrata, perché i fluidi nel nostro corpo, tendono a finire nella saliva stessa, non nelle cellule disidratate. La saliva non è sufficientemente acquosa, ed è un concentrato di proteine ed enzimi, che coesistono in quantità maggiori, rispetto a quelle trovate nell’acqua.

Aumenta, quando viene stimolata dal cibo o dal pensiero o dalla vista o dall’odore del cibo che ci attrae. Diminuisce o finisce, se si ha paura o si è particolarmente eccitati… Chi non ha la bocca secca dopo una scarica di adrenalina?

  • Produciamo in media 1,5 litri di saliva al giorno.
  • Le mucche producono centinaia di litri di saliva al giorno.
  • Lo stato di salute della cavità orale dipende anche dalla saliva. La valutazione delle patlogie viene stabilita dal dentista.
  • Coloro che reagiscono in modo eccessivo ai sapori o agli odori del cibo, possono soffrire del diabete più diffuso.

Grazie per aver letto con noi “Come si forma “l’acquolina in bocca”?”

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