Ogni anno, San Valentino onora gli innamorati, un giorno in cui si celebra l’amore in tutte le sue forme. Uno dei suoi simboli principali è proprio Cupido, quel piccolo angelo armato di arco e frecce, è la sua personificazione. Ma conoscete davvero la storia di questa divinità dell’amore? Chi è Cupido e cosa ha a che fare con San Valentino?
Cupido, il dio dell’amore erotico
Nella mitologia romana, Cupido (dal latino cupido, “desiderio”) è il dio del desiderio d’amore. Figlio di Venere, dea dell’amore e della bellezza, e di Marte, dio della guerra, ha la stessa origine e la stessa storia del dio greco dell’amore, Eros.
Sebbene Eros sia generalmente ritratto come un giovane alato, nell’arte greca classica, la sua immagine ha acquisito l’arco e la freccia che rappresentano la sua fonte di potere. La leggenda del Dio dell’Amore narra che chiunque venga colpito da una delle sue frecce si innamora della prima persona che incontra. In questo senso, Cupido simboleggia l’amore a prima vista e la sua figura ha ispirato molti artisti nel tempo e nella storia.
Cupido era una figura popolare nel Medioevo, quando sotto l’influenza cristiana aveva spesso un doppio significato: amore celeste e terreno. Nella cultura popolare contemporanea, Cupido viene mostrato con l’arco per far vivere alle persone l’amore romantico. I Romani reinterpretarono miti e concetti del dio Eros usando Cupido nella propria letteratura e arte. Nella tradizione greca, Eros aveva una genealogia doppia e contraddittoria. Era tra gli dei primordiali che apparivano asessuati. Dopo la sua apparizione, le divinità nacquero attraverso unioni maschio-femmina.
Una prima testimonianza che abbiamo di questo personaggio è offerta da Esiodo, un antico poeta greco vissuto tra l’VIII e il VII secolo a.C. Tra le sue opere più famose c’è la “Teogonia“, una scrittura in esametri dove l’autore cercava di raccontare la vita dei personaggi principali della mitologia greca e le vicende che li vedevano coinvolti. Tra questi c’era anche Eros, il quale fu descritto come una delle divinità primordiali coinvolte nella venuta del sé nel cosmo.
Frecce di Cupido
Cupido porta due tipi di frecce, una con una punta d’oro affilata e l’altra con una punta smussata di piombo. Una persona ferita dalla freccia d’oro è piena di desideri incontrollabili, e quella colpita dal piombo prova avversione e vuole solo scappare dall’amore.
L’uso di queste frecce è descritto anche dal poeta latino Ovidio. Quando Apollo prende in giro Cupido per essere l’arciere minore, Cupido lo colpisce con la freccia d’oro, ma colpisce la ninfa Dafne con la freccia di piombo. Catturata dalle avances indesiderate di Apollo, Dafne prega suo padre, il dio Peneo, di trasformarla in un alloro, l’albero sacro per Apollo. È la prima di numerose avventure amorose infruttuose o tragiche per Apollo.
Perché è la rappresentazione di San Valentino?
Poiché Cupido è il dio dell’amore e la sua rappresentazione è quella di un cherubino alato con frecce d’amore, questo è diventato senza dubbio il simbolo perfetto per San Valentino. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che il 14 febbraio è San Valentino in onore del suo patrono San Valentino, che secondo la tradizione rischiò la vita per unire le coppie in matrimonio durante la persecuzione dei romani nei primi secoli.
Cupido ed Eros
Anche se Cupido è il simbolo di San Valentino, non possiamo dimenticare che ha una controparte greca, Eros, che è raffigurato come un bel giovane, spesso bendato per simboleggiare la cecità dell’amore. Porta un arco con il quale scaglia frecce capaci di ispirare desiderio nel cuore degli dei e degli uomini.
D’altra parte, nella “versione” dell’antica Roma, Cupido è rappresentato come un ragazzo dispettoso con le ali, vestito con abiti leggeri e armato anche di un arco e una faretra piena di frecce. Tuttavia, spesso dipinte accanto a sua madre, la dea Venere, le raffigurazioni della divinità dell’amore variano. A volte in possesso di una torcia fiammeggiante, elmo, lancia e scudo, a volte coronato di rose, appare in aria, sulla terra, vicino al fuoco e in mare, ma guida anche carri armati.
Psiche, l’amore di Cupido
Sebbene Cupido sia il dio dell’amore per eccellenza, la sua storia è anche quella di un giovane innamorato. Questo episodio della mitologia è narrato in “Le metamorfosi“ nel II secolo d.C. Secondo la leggenda, la dea Venere, gelosa della grande bellezza della principessa Psiche, incarica suo figlio Cupido di farla innamorare di un semplice mortale.
Tuttavia, al momento di compiere la sua missione, è lui stesso che cade sotto l’incantesimo della principessa quando si ferisce con una delle sue frecce. Ansioso di non rivelarle la sua identità, Cupido offre a Psiche di vivere con lui e si unisce a lei ogni notte, dopo il tramonto. La condizione della loro felicità? Possa la giovane donna non cercare mai di scoprire il suo volto. Tuttavia, la bella principessa, curiosa e influenzata dalle sue sorelle, approfitta del sogno del suo amante per illuminare la stanza e scoprire chi si nasconde dietro i lineamenti del suo amato, tradendo così la fiducia che Cupido aveva riposto in lei.
Il dio dell’amore fugge allora e Psiche, disperata, si rivolge a Venere per recuperare l’amore di Cupido. Solo dopo aver superato molteplici prove, la principessa mortale si riunisce finalmente con il suo amato. Entrambi arrivano sull’Olimpo e la giovane donna, raggiungendo l’immortalità grazie al nettare degli dei, diventa sua moglie per l’eternità.